Arrestati gli esponenti di Casapound coinvolti nella rivolta anti immigrati di luglio. La Digos di Roma sta eseguendo diverse misure cautelari a carico di alcuni membri dell’organizzazione di estrema destra ritenuti responsabili degli scontri del 17 luglio in seguito al trasferimento di alcuni profughi in un centro di accoglienza a Casale San Nicola, alla periferia della capitale. Le misure cautelari sono state emesse dal gip Giovanni Giorgianni su richiesta del sostituto procuratore Eugenio Albamonte

La scorsa estate a Casale San Nicola diversi esponenti dell’organizzazione di estrema destra, con caschi e volti coperti, avevano organizzato un blocco per impedire l’ingresso del pullman con a bordo 19 migranti in un centro di accoglienza allestito nella ex scuola Socrate, nella zona di Roma nord, dando vita a tensioni nel quartiere con successivi scontri con le forze dell’ordine. Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme. La polizia ha tentato di mediare, ma il prefetto Franco Gabrielli ha subito chiarito che non c’erano alternative, quindi il blocco stradale è stato rimosso. Ed è qui che è partito un lancio di sassi e tavolini di plastica contro gli agenti che hanno risposto con i manganelli.

I tafferugli tra manifestanti e polizia sono durati qualche minuto, prima di spegnersi. A quel punto però la rabbia si è scagliata contro il pullman dei migranti scortato da camionette e agenti che è stato accolto da un coro di insulti razzisti, saluti romani, minacce e da un lancio di bottiglie. Nei tafferugli rimasero feriti 14 agenti, mentre due manifestanti furono arrestati. I destinatari delle misure sono tutti accusati in concorso degli episodi di violenza.

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