Il mondo FQ

Marò, prima udienza a Amburgo. “Girone ostaggio, India viola diritti fondamentali”

Nel documento presentato al tribunale internazionale Roma chiede il rientro di Salvatore Girone e la permanenza di Massimiliano Latorre in Italia per tutta la durata dell’arbitrato. New Delhi "disprezza il giusto processo", ha detto l’ambasciatore Francesco Azzarello che parla in nome del governo italiano. Secondo l'India "l'Italia è in malafede"
Commenti

L’India ha dimostrato di “disprezzare il giusto processo”e tiene “ostaggio” Salvatore Girone. La “sicurezza” e la “vita” di Massimiliano Latorre, poi, sarebbero “a rischio” se fosse costretto a tornare nel Paese asiatico. Alta tensione alla prima udienza davanti al tribunale internazionale sul diritto del mare di Amburgo sul caso dei due marò accusati di aver ucciso di due pescatori indiani. Roma chiede il rientro di Girone e la permanenza di Latorre in Italia per tutta la durata dell’arbitrato internazionale attivato lo scorso 26 giugno. L’iter sarà lungo: prima dovrà essere costituita la Corte arbitrale (entro il 26 agosto), che dovrà successivamente definire le proprie regole procedurali e la propria sede.

Nelle motivazioni si legge che Delhi “viola i suoi obblighi internazionali” e i “diritti fondamentali” dei marò e dell’Italia. Girone “è trattato come un ostaggio, costretto a restare in India nonostante non sia stato ancora incriminato”, visto che Delhi lo considera “una garanzia che Latorre tornerà alla fine della sua permanenza in Italia”, stabilita dalla Corte suprema indiana per gennaio 2016. L’India replica che l’Italia “è in malafede“.

L’ambasciatore Francesco Azzarello, che parla in nome del governo italiano, ha detto in aula che New Delhi ritiene i due fucilieri di marina già colpevoli nonostante non siano appunto ancora stati incriminati di alcun reato. Lo dimostra il fatto che, nonostante abbiano sempre proclamato la loro innocenza, “nelle sue osservazioni scritte l’India” descrive in diverse occasioni la vicenda come “l’omicidio da parte di due Marine italiani di due pescatori indiani disarmati”. Azzarello ha poi ricordato che “l’incidente” che ha coinvolto i due “è stato caratterizzato da una serie di violazioni del diritto internazionale da parte delle autorità indiane”, tra cui la “libertà di navigazione, il dovere di adempiere agli obblighi della Convenzione del mare, la giurisdizione esclusiva dello Stato della bandiera e il dovere di cooperare alla repressione della pirateria“.

Il comportamento dell’Italia è “in malafede” per “non aver mantenuto promesse solenni” in passato, è la replica dell’India nelle sue osservazioni scritte. Il riferimento è al permesso concesso dalla giustizia indiana ai marò di rientrare in Italia per le elezioni del 2013. Il governo italiano annunciò che non sarebbero tornati in India, ma dopo le proteste indiane i due Fucilieri vi tornarono nei tempi previsti dagli accordi.

 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione