- 15:52 - Rilegno, riciclo imballaggi di legno sfiora il 65%
Roma, 24 mag. (Adnkronos) - Sono 1.641.938 le tonnellate di legno raccolte e avviate a riciclo nel 2023 dal sistema Rilegno, di cui il 46,10% è costituito da imballaggi. La percentuale di riciclo raggiunge il 64,92% rispetto all’immesso al consumo, che è stato di 3,3 milioni di tonnellate, e rimane sempre ben oltre l’obiettivo del 30% entro il 2030 ribadito anche dal nuovo Regolamento Europeo (Ppwr). Cresce ancora il comparto del riutilizzo con 909.210 tonnellate di pallet rigenerati e reimmessi al consumo, praticamente oltre 70 milioni di pezzi. La rigenerazione e il riutilizzo degli imballaggi in legno è sempre stata considerata un’attività strategica da Rilegno ed è una pratica diffusa tra le imprese consorziate. A livello territoriale, nel riutilizzo, è la Lombardia a primeggiare con 264.860 tonnellate (il 29% del totale), seguita dal Piemonte con 133.754, dal Veneto con 110.849, dall’Emilia Romagna con 108.883 e dalla Toscana con 101.364. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dal Rapporto sull’attività svolta da Rilegno nel 2023 approvato dall’Assemblea annuale tenutasi a Cesenatico, dove il Consorzio ha la sua sede operativa. (VIDEO)
Rilegno garantisce in tutta Italia il riciclo e il recupero degli imballaggi di legno e gestisce una filiera che si basa su 1.957 consorziati, 384 piattaforme di raccolta capillarmente diffuse sul territorio e 16 impianti di riciclo. Una gestione efficiente del riciclo del legno che rappresenta non solo un impegno per un mondo sempre più sostenibile, ma anche una risorsa economica, dando vita a una vera economia circolare importante per il Paese. Infatti, il riciclo consente al legno di intraprendere un nuovo ciclo di vita, generando nuova materia e quindi nuovi prodotti. Il 95% del materiale legnoso riciclato viene utilizzato per la creazione di pannelli truciolari, linfa vitale per l’industria del mobile, e altri prodotti come pallet block, blocchi di legno cemento per l’edilizia, biofiltri, pasta di legno destinata alle cartiere e compost.
Un sistema che genera un impatto economico stimabile in circa 3,1 miliardi di Euro, oltre 10mila posti di lavoro e un “risparmio” nelle emissioni di CO2 pari a 1,8 milioni di tonnellate.
"Il Consorzio conferma ottimi risultati anche nel 2023", commenta il presidente Nicola Semeraro, "il dato da sottolineare è quello del riutilizzo, su cui Rilegno ha sempre puntato, cresciuto fino a superare le 900mila tonnellate. Questo risultato così importante, raggiunto in un mercato grande come quello italiano che è secondo solo a quello tedesco, ha un impatto determinante in relazione all’immesso al consumo con conseguenze positive a livello ambientale ed economico".
"Il 2023 - commenta Semeraro - è stato l’anno della proposta del nuovo regolamento europeo sugli imballaggi, che pone obiettivi ambiziosi da raggiungere che necessitano di adeguati mezzi economici a sostegno. Il percorso di sostenibilità dell’Ue introduce norme utili ma stringenti, tuttavia la sostenibilità ambientale è un bene che riguarda la collettività e per questo è nobile e va perseguito a qualunque costo".
"Un punto su cui credo valga la pena prestare attenzione è che il legno pur essendo un materiale che cresce in natura, non è considerato nella attuale normativa, ai fini della raccolta differenziata, un materiale compostabile. Sarebbe opportuno un intervento nella normativa europea EN di riferimento che definisca il legno come materiale compostabile, in quanto materiale bio per eccellenza", conclude Semeraro.
- 15:49 - Meloni intervistata da Foa lunedì su Radio1
Roma, 24 mag. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ospite a 'Giù la maschera. Persone, fatti, notizie alla ricerca della verità', il programma condotto da Marcello Foa su Radio1, lunedì 27 maggio alle ore 9:00. Nell’ampia intervista di Foa al Presidente del Consiglio si farà il punto della situazione sull’operato del Governo, a un anno e mezzo dall’inizio del suo mandato, in vista anche delle prossime elezioni europee.
- 15:44 - Ambiente, Bianchi (Isde): "Ue cambi passo su rifiuti, in Italia 35mila siti da bonificare"
Roma, 24 mag. (Adnkronos Salute) - "La nuova Ue dovrà cambiare passo: bonifiche e rifiuti sono uno dei grandi temi prioritari per ambiente e salute per l'Oms, le agenzie Ue e nazionali e quindi anche per Isde. Circa 35mila i siti da bonificare in Italia, da Marghera a Livorno, da Gela a Priolo, da Taranto a Manfredonia, per fare qualche esempio, oltre 340mila in Europa. Ma le stime sono da aggiornare, per la maggior parte ancora da caratterizzare o con bonifiche da progettare, solo in piccola parte bonificati; in Italia coprono oltre 300mila ettari (2 volte la provincia di Milano). Milioni di persone sono quindi esposte a rischi chimico-fisici vari che hanno prodotto danni, alcuni noti e altri da studiare". A lanciare l'allarme è Fabrizio Bianchi, epidemiologo ambientale del Comitato scientifico nazionale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde), nel suo intervento durante l'evento promosso oggi da Isde Italia, in occasione della 23.esima edizione delle Giornate italiane mediche dell'ambiente, presso l'Ufficio del Parlamento europeo in Italia a Roma.
I rifiuti rappresentano "un problema anziché una risorsa a causa del non rispetto delle 5R, ovvero riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero, raccolta differenziata - sottolinea Bianchi, già dirigente di ricerca Istituto di Fisiologia clinica del Cnr, docente incaricato Sant'Anna Pisa e UniPisa - e della piramide Ue sul trattamento (discariche vietate ma ancora molto utilizzate, incenerimento spinto)".
Su bonifiche e rifiuti "prosperano attività criminali e malavitose di pericolosità crescente, che non è di sola pertinenza giudiziaria - fa notare l'esperto - Nuovi impianti di trattamento vengono proposti e costruiti nonostante non siano in grado di chiudere il ciclo dell'economia circolare, ma sostenendo il contrario solo perché non si considerano i costi degli impatti su ambiente e salute, o si trattano come esternalità negative e nonostante in molte aree di localizzazione di impianti industriali lo stato ambientale e socio-sanitario sia già critico".
"Il sistema normativo europeo è evoluto - ricorda Bianchi - Lo scorso 20 maggio è entrata in vigore la direttiva Ue sul traffico di rifiuti, sebbene migliorabile, ma è sul controllo del suo rispetto da parte degli Stati membri e sulle politiche attive che occorre maggiore sforzo. Leggi, regolamenti, raccomandazioni trovano insufficiente adesione e applicazione per motivi di interessi che, quando nascosti, vanno fatti emergere, e di distorsioni di governo, piegate da valutazioni rischio-beneficio effettuate non appropriatamente e su tempi sbagliati, oltre che da debole cultura della pianificazione: le bonifiche costano troppo, la crisi dei rifiuti la devo risolvere adesso".
Gli "stretti legami tra bonifiche e rifiuti" con "la crisi climatica sono sottovalutati - prosegue l'esperto - e c'è bisogno di farli emergere. Gli impatti ambientali e sanitari vanno valutati considerando scenari diversi, anche alternativi a quelli pre-decisi: c'è un attacco alle valutazioni di impatto (Via/Vis, Vas) che richiede la massima attenzione".
E sui costi delle bonifiche, Bianchi non ha dubbi: "Bonificare costa molto, però questa storia dei costi bisognerebbe affrontarla in un altro modo. Occorre investire come contro il dissesto idrologico, pensando di ottenere risultati sul lungo periodo, anche in termini economici". Infine l'appello ai candidati alle prossime elezioni europee: "Chiediamo loro un cambio di passo sulle bonifiche, vanno fatte e quindi vanno trovati i finanziamenti europei".
- 15:42 - Governo: Boccia, 'Eurispes e Cei impietosi, Meloni si occupi di sanità'
Roma, 24 mag. (Adnkronos) - “Il quadro del Rapporto Eurispes ci dice tanto sullo stato reale del nostro paese: quasi il 60 per cento degli italiani fa fatica ad arrivare alla fine del mese. La povertà sta aumentando, molte famiglie dovranno rinunciare a curarsi, aumentano gli affitti. Ma oggi è stato varato l’ennesimo condono". Così il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.
"La Cei boccia il progetto di autonomia differenziata in salsa leghista perché mina il principio di solidarietà e l’uguaglianza nell’accesso alla sanità pubblica. Sempre Eurispes ci dice che l'unica figura in cui si riconosce tutta l’Italia è il Presidente della Repubblica. Ma il governo, nonostante i giudizi di gran parte dei costituzionalisti, vuole colpire ruolo e funzioni del Capo dello Stato e del Parlamento".
"Di fronte a questo quadro sconcertante sarebbe meglio che il governo fermasse i suoi progetti di riforme (su cui le divisioni nella maggioranza sono evidenti, basta passare una giornata in aula al Senato o alla Camera per rendersene conto) e si occupasse dei problemi dei cittadini, delle famiglie e delle imprese italiane. La verità è che Giorgia Meloni e il suo governo con promesse mancate e condoni, con tagli e riforme sbagliate e autoritarie sta impoverendo l’Italia e la sta isolando in Europa”.
- 15:36 - Ict: crescono laureati Stem, ma solo per 14 donne su mille indirizzi scientifici e tecnologici
Roma, 24 mag. (Adnkronos/Labitalia) - Se tra i laureati italiani crescono le donne (76,8 ogni mille contro 40,9 uomini ogni mille nel 2021), nelle discipline stem le differenze di genere continuano a restare evidenti con un quadro che posiziona l’Italia ancora indietro rispetto alla media europea. I dati sono contenuti nell’ultimo 'Rapporto Bes 2023' di Istat, e saranno presentati insieme ai dati sulle discipline Stem sul palco dello Stem Women Congress, al Base di Milano il 28 maggio, costituiscono terreno fertile su cui innestare il dibattito attorno agli stereotipi di genere che ancora esistono nel mondo scientifico.
Mentre il rapporto presenta un quadro in generale positivo, con un miglioramento significativo della percentuale di giovani che scelgono percorsi di studi nelle materie scientifiche – 17,8 giovani ogni mille tra i 20 e i 29 anni, rispetto ai 16,5 nel 2020 e i 16,1 nel 2019 – persistono le differenze di genere nelle scelte educative. Nell'insieme dell'Unione europea (UE27), nel 2021 circa 4 milioni e 300 mila persone hanno conseguito un diploma di laurea, di cui 459 mila in Italia, con una crescita di 65 mila persone rispetto al 2020).
Tuttavia, mentre 86 giovani ogni mille nella fascia d'età 20-29 anni nell'UE27 ottengono un titolo terziario, in Italia questo valore si attesta a 76,4 ogni mille. Se entriamo nel particolare delle discipline Stem, 18,3 giovani ogni mille in Italia conseguono una laurea, contro i 58,1 ogni mille che ottengono un titolo in discipline non Stem, con marcate differenze di genere. Infatti, ogni 1000 ragazze, di età compresa tra i 20 e i 29 anni, nel nostro Paese, solo 14,3 portano a termine gli studi nei percorsi scientifici e tecnologici, contro 21 ragazzi.
Dati che mettono in luce la necessità e l’urgenza di iniziative volte a incentivare l’incremento delle “quote rosa” nelle discipline scientifiche, promuovendo un’equità di genere che possa contribuire a eliminare qualsiasi barriera possa impedire la piena realizzazione formativa e professionale in queste aree.
“La fotografia presentata da Istat impone un momento di riflessione: è giunto il momento di avviare proposte concrete per superare gli stereotipi di genere nelle discipline scientifiche e costruire un futuro in cui uomini e donne abbiano pari opportunità di contribuire allo sviluppo tecnologico e scientifico del nostro Paese. In questa direzione lo Stem women congress rappresenta un’opportunità cruciale, un megafono per raggiungere quante più persone possibile”, commenta Laura Basili, presidente dello Stem women congress e co-founder di Women at Business insieme a Ilaria Cecchini.
Ed è proprio con questi obiettivi che il 28 maggio si alterneranno interventi delle istituzioni, delle aziende e delle voci ispiratrici di donne che hanno perseguito i propri sogni, ma anche progetti e opportunità concrete portate ai tavoli di lavoro dalle community di donne oltre che confronti di carriera tra alcune delle aziende presenti e le ragazze durante gli “speed date”. L’intero programma e il form di registrazione è disponibile qui: https://www.womenatbusiness.com/stem.php
- 15:29 - Reali (Isde): "Nuova Ue tuteli bambini, più vulnerabili a inquinamento"
Roma, 24 mag. (Adnkronos Salute) - Cambiamento climatico, inquinamento ambientale, inquinamento da plastica. Tutti e tre questi fenomeni possono essere risolti riducendo "fino a sospendere l'uso dei combustibili fossili, perché questi sono la causa di tutti" questi problemi. "Quello che chiediamo ai politici, rendendoci conto che è una richiesta impegnativa, è di orientare tutte le politiche, mettendo al centro la salute dei più vulnerabili, che sono soprattutto i bambini e le donne in gravidanza. I bambini in particolare perché sono esposti fin dal concepimento, durante tutto il decorso della gravidanza e poi per tutta la loro vita. A causa del particolato e della crisi climatica aumenta il rischio di nascite pretermine, di bambini di basso peso con maggior rischio di problemi polmonari e cerebrali". Lo ha detto Laura Reali, pediatra di famiglia di Roma, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde) e presidente della Società europea dei pediatri e delle cure primarie, partecipando all'evento promosso oggi da Isde Italia, in occasione della 23.esima edizione delle Giornate italiane mediche dell'ambiente, presso l'Ufficio del Parlamento europeo in Italia a Roma.
"Porre le politiche per risolvere" questa situazione "sarebbe una soluzione che creerebbe molti meno problemi a donne e bambini che poi avranno tutta una vita condizionata da questo tipo di esposizione - spiega Reali - Mettere al centro la loro salute significa favorire una mobilità verde, migliorare l'efficientamento di tutti gli edifici, scuole e ospedali, perché sia fatto con attenzione, con energie rinnovabili e non con combustibili fossili. Ridurre il traffico veicolare e favorire il traffico con biciclette e a piedi e avere trasporti pubblici con elettricità". Servono "anche politiche, questo è un punto importante - sottolinea l'esperta - che favoriscano una dieta e una mobilità nel verde per tutti, perché questi sono co-benefici di poco prezzo, ma di grande efficacia. Avere aree verdi urbane che siano a bassa temperatura, dove bambini e famiglie possano andare, li rende più sani, più felici e, se poi a casa mangiano più vegetali e meno proteine, questo fa bene a loro e fa bene al pianeta". Questo vale in particolare per "i più disagiati, più poveri, migranti o economicamente svantaggiati, perché sono quelli che hanno anche meno possibilità di sapersi difendere dagli effetti del clima".
Le ondate di calore, oltre ad essere la causa di milioni di morti, illustra Reali, favoriscono i "casi di malattie trasmesse da vettori come le zanzare della serie Aedes" che si sono spostate in Italia 'trasportando' "malattie come la Chikungunya, la Dengue, la malattia di Lyme, di cui sono in aumento i casi e di cui abbiamo un sistema di sorveglianza ormai stabile. Sempre per il caldo", si ha "il prolungamento delle stagioni di pollini in fioritura, quindi la possibilità di respirarli più a lungo e, per gli allergici, di avere asma e allergie per più tempo. Il caldo, poi - elenca l'esperta Isde - esaspera non solo la fioritura, ma anche la diffusione dei pollini nell'aria, perché aumentano i venti e le polveri, e il particolato si somma a tutto questo favorendo la distribuzione".
A livello mondiale, negli ultimi 10 anni l'asma è aumentata del 400% in età pediatrica. "In Italia i dati in età pediatrica sono molto più difficili da raccogliere - osserva la pediatra - perché vengono raccolti in 'cassette' separate: adolescenti, neonati, bambini, quindi fare la somma non è semplice, ma gli accessi in ospedale per questo problema sono assolutamente aumentati in maniera esponenziale e le punture attuali, inoltre, sono diventate veramente disastrose per i bambini". E ancora, "le acque, a causa dell'aumento delle temperature - aggiunge - sono più ricche sia di alghe, che in parte possono essere tossiche, irritanti, urticanti e che favoriscono sneeze", cioè starnuti "e asma, sia di batteri di origine fognaria, che con temperature più elevate crescono più velocemente e aumentano le infezioni sia cutanee, sia oculari, sia auricolari".
A questo si aggiungono "problemi per l'accesso al cibo" a causa "della povertà che, in Italia, è in crescita. Le famiglie più povere e meno agiate - prosegue Reali - hanno meno accesso al cibo sicuro perché il cambiamento climatico aumenta i periodi di siccità e si orientano sul cibo che costa meno, che però purtroppo è anche il cibo meno sano. Parlo di cibi o conservati o ultra processati o comunque industriali. Questo favorisce una cattiva alimentazione dei bambini e non fa bene alla loro crescita. Infine, il troppo caldo - conclude - favorisce l'opportunità di stare in casa, quindi uno stile di vita sedentario, ma lo stile di vita sedentario non fa bene al futuro dei bambini perché aumenta il rischio di malattie degenerative come obesità, diabete".
- 15:27 - Europee: Watson, 'destra litiga, noi per Draghi'
Roma, 24 mag. (Adnkronos) - “La destra italiana si sbrana su Ursula von der Leyen. Giorgia Meloni, Matteo Salvini ed Antonio Tajani litigano sul futuro della Presidente della Ue, chi spera di confermarla, chi la boccia in pieno, chi sta zitto come il segretario di Forza Italia. È un’altra delle differenze tra i sovranisti e Stati Uniti d’Europa. Noi faremo di tutto per sostenere Mario Draghi al vertice dell’Europa”. Lo afferma Graham Watson, capolista di Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione Nord Est, ad Udine nel corso di un’iniziativa elettorale con Antonella Soldo, numero due della lista.
“L’ex presidente del Consiglio- continua- è l’unica soluzione per tornare a mettere in campo il nostro Continente. È la posizione di Renew Europe, che si avvale anche del lavoro di convincimento che sta esercitando il presidente Macron”.