È una commedia in salsa napoletana. Il protagonista è l’attuale sindaco di Agropoli, in provincia di Salerno, Franco Alfieri. Renziano, deluchiano di ferro, ma soprattutto candidato alle prossime elezioni regionali. Nonostante una legge emanata dalla giunta di Stefano Caldoro, che impedisce ai sindaci di città oltre i 5 mila abitanti di correre alle elezioni regionali, il sindaco si inventa uno stratagemma per candidarsi ugualmente, e per evitare che il suo comune venga commissariato così come prevede legge.

E allora, cosa fa Alfieri? Lui che da sindaco è noto per le 50 mila multe comminate agli automobilisti della cittadina, si fa multare di proposito dai vigili urbani per un divieto di sosta e apre un contenzioso con l’amministrazione da lui stesso presieduta. A questo punto la lite pendente incardina un procedimento che porterà Alfieri a essere dichiarato decaduto dalla carica prima del 29 aprile, ultimo giorno utile per le dimissioni da sindaco. Ma così facendo il primo cittadino passerà il testimone all’attuale vicesindaco Adamo Coppola, da tempo designato come suo successore.  In questo modo eviterà non solo il commissariamento ma, soprattutto, lo scioglimento del consiglio comunale. Per la felicità di tutti i consiglieri. Anche di quelli dell’opposizione che potrebbero gioire il prossimo 12 marzo, quando la pubblica assise si riunirà per dare il via al procedimento che porterà alla decadenza.

A non volere il commissariamento di  Agropoli, infatti, non è soltanto Alfieri ma l’intero consiglio comunale. Il capogruppo del Pd Ferdinando Farro difende strenuamente l’attuale sindaco: “Noi siamo orgogliosi di aver trovato questo scudo a un sopruso”. Ma a sostenere la battaglia del sindaco ribelle c’è anche il consigliere di opposizione Pasquale Di Luccio. Che dice: “La legge fatta da Caldoro è un modo per impedire la presenza dei sindaci in consiglio regionale, soprattutto per quelli che possono vantare parecchi consensi”. E in effetti ad Agropoli il primo cittadino vanta un consenso bulgaro: “Noi siamo stati eletti con il 90%”. Guarda caso, stessa percentuale che domenica scorsa, alle primarie del centrosinistra per la corsa a governatore della Campania, Vincenzo De Luca è riuscito a raggranellare nel comune di Agropoli.

Che si tratti di un vero e proprio stratagemma per aggirare la legge regionale, e non di una multa, lo conferma sempre Di Luccio: “È un modo per superare una legge che riteniamo ingiusta. Il commissariamento sarebbe un danno incommensurabile per l’ente”. Alfieri è convinto che il paese sia dalla sua parte: “non è solo una mia decisione, ma c’è una forte spinta popolare affinché io vada a occupare un posto alla regione”. Il primo cittadino non è soltanto un sindaco che elude la legge, ma è un vero e proprio ras del consenso. Al punto che in Cilento lo chiamano “il Santissimo”, ed è l’artefice della elezione della renzianissima Sabrina Capozzolo, attuale membro della segreteria del Nazareno. Ma non finisce certo qui. Infatti, lo sceriffo Vincenzo De Luca  avrebbe già promesso ad Alfieri un posto di governo, per il Santissimo è già pronto un assessorato di peso.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Buon giorno, sono il consigliere di opposizione Pasquale Di Luccio del Comune di Agropoli e Vi scrivo in merito all’articolo apparso in data odierna sul Vs quotidiano on line dal titolo: “Agropoli, il sindaco si fa multare apposta per decadere e candidarsi alla Regione” a firma di Giuseppe Alberto Falci, nel quale vengono riportate delle affermazioni virgolettate attribuite al sottoscritto in merito alla vicenda che interessa il Sindaco della mia città. Con la presente per informarVi che non ho mai rilasciato dichiarazioni in tal senso né all’autore dell’articolo né a nessun altro giornalista, che quanto riportato nelle virgolette ed in particolare “La legge fatta da Caldoro è un modo per impedire la presenza dei sindaci in consiglio regionale, soprattutto per quelli che possono vantare parecchi consensi” e ancora “É un modo per superare una legge che riteniamo ingiusta. Il commissariamento sarebbe un danno incommensurabile per l’ente” non sono state mai rilasciate dal sottoscritto e non corrispondono al mio pensiero essendo esclusivamente frutto della fantasia dell’autore. Vi invito e diffido, pertanto, a rettificare immediatamente quanto riportato nell’articolo e attribuito alla mia persona e di impedire, in futuro, il ripetersi di tali spiacevoli episodi. Vi informo che in mancanza di quanto richiesto mi vedrò costretto a tutelare la mia persone in tutte le sedi opportune. Cordialmente
Pasquale Di Luccio – Consigliere Comunale di Agropoli

Gentile consigliere Di Luccio,
non risponde al vero il fatto che non sia intercorsa alcuna telefonata tra di noi in merito all’argomento dell’articolo. Abbiamo parlato sabato pomeriggio (7 marzo 2015), come dimostrano i tabulati telefonici. Tuttavia, leggendo questa rettifica, prendo atto che ha cambiato opinione.
g.a.f.

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