Reportage di Francesca Mannocchi per Piazzapulita (La7) sulla caotica situazione attuale in Libia. La giornalista si trova a Misurata, città della Libia a 250 km da Sirte, controllata in parte dalle milizie dell’Isis. Qui spiccano le milizie islamiste di Alba Libica, che controllano Misurata e Tripoli. Hanno due nemici da combattere: il generale laico Khalifa Haftar e il califfato. Nelle file delle milizie, ci sono tanti mercanti, pronti a difendere gli interessi economici di Tripoli, nodo commerciale strategico. La reporter intervista il capo della brigata, che maneggia disinvoltamente proiettili e armi: “Questa granata è più preziosa dei miei figli. Siamo tutti soldati di Allah e spenderemo tutto il sangue di cui ci sarà bisogno per vincere questa guerra e difendere i nostri soldi. Guarda lì in Iraq cosa succede. A voi occidentali fa comodo descriverci come fondamentalisti. Chi parla di fondamentalismo” – continua – “vuole solo screditarci. Noi siamo Sunniti moderati, e decisamente contrari a quello che fa l’Isis. Io a te, per esempio, non taglierei la testa, quello che fa l’Isis non ha niente a che fare col Corano“. E aggiunge: “Vogliamo diventare innanzitutto i portavoce della nuova Libia, ricominciare a commerciare con tutti gli occidentali ma soprattutto con l’Italia. Possiamo offrire molto, solo noi possiamo garantire l’ordine qui. E ve lo dimostreremo”

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Libia, capo sunnita moderato di Alba Libica: “Il nostro sangue contro l’Isis”

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