Sono stati interrogati e poi rilasciati i due uomini sospettati dalla polizia brasiliana dell’omicidio della piacentina Gaia Molinari, 29enne piacentina con la passione dei viaggi e del volontariato, il cui cadavere è stato trovato il giorno di Natale a Jericoacoara Beach, quasi 300 km da Fortaleza, dal 2002 Parco naturale per preservare il suo ecosistema. “Uno è stato rilasciato subito ieri sera, l’altro stamani dopo essere stato sottoposto a un lungo interrogatorio“, hanno riferito fonti del viceconsolato italiano di Fortaleza.

“I due sono stati presi a Jericoacoara e portati a Fortaleza per l’interrogatorio“, e poi condotti sul luogo dove è stato trovato il corpo della giovane, “per una ricostruzione dei fatti. E’ però stato stabilito che non hanno avuto alcun ruolo nel delitto”, hanno precisato le fonti, sottolineando che entrambi sono risultati “estranei” ai fatti. “La polizia civile e militare brasiliana è molto attiva, si stanno dando da fare a tutti i livelli”: nel caso “sono impegnati tre commissari, che stanno lavorando sia a Fortaleza sia sul luogo”.

Gaia, colpita violentemente al volto con una pietra e con lividi ai polsi come se fosse stata legata, è morta per asfissia da strangolamento, secondo i primi esiti dell’autopsia riferiti dai media locali. Sul movente dell’omicidio, che non sarebbe stato premeditato, sono in corso indagini: la giovane indossava solo il bikini ma aveva uno zaino con oggetti personali, in cui è stata trovata una copia del suo passaporto oltre al cellulare, sequestrato dagli investigatori. L’originale del documento l’aveva lasciato – come il notebook – nell’ostello, nel centro di Fortaleza, trovato attraverso un sito web che consente agli stranieri di lavorare in loco in cambio di alloggio.

A Jijoca si era spostata da pochi giorni per trascorrere qualche giorno di vacanza con un’amica brasiliana, Miriam, farmacista conosciuta a Fortaleza. “Era innamorata di questo posto – racconta Paola Bonelli, proprietaria della ‘pousada’ Espaço Nova Era, dove si era sistemata – e mi aveva confidato di voler convincere la mamma ad acquistare una casa e trasferirsi qui. Era una ragazza solare e affabile, benvoluta da tutti”. La donna ricorda anche le ultime ore prima del ritrovamento del corpo: “Gaia si è allontanata dall’albergo per andare a fare una passeggiata verso la montagna e quando non l’abbiamo vista rientrare ci siamo preoccupati. Poi la macabra scoperta”.

Intanto in Italia i suoi amici hanno deciso di postare su Facebook un album di foto con le sue immagini più belle. “Era immensa, sapeva contagiare tutti con il suo entusiasmo e la sua voglia di vivere – dice un’amica – Voleva fare del bene agli altri, aveva deciso che i bambini disagiati avevano bisogno di lei. Era la sua prima esperienza da volontaria con una Ong”. Ma tra un viaggio e l’altro la giovane, che di recente aveva vissuto e lavorato a Parigi, tornava in Valdarda, dagli amici.

Anche il padre e la madre abitano nel Piacentino, a Gazzola e a Castellarquato. “Partecipiamo al lutto dei suoi cari per la perdita di questa giovane vita che è stata testimonianza di solidarietà, entusiasmo e capacità di essere cittadina del mondo”, afferma commosso il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi. “La tragica morte di Gaia ha sconvolto la nostra comunità”.

“Quando Gaia tornerà a casa faremo una festa con tutti i suoi amici e con la musica dei Pink Floyd, che le piaceva tanto. Vorrei che la sua morte avesse un senso, vorrei darle un significato ‘buono’, pieno di quella ‘luce dell’anima’ che lei disseminava a chi le era vicino”. Valentina Carraro, mamma di Gaia, parla così, in un colloquio con il quotidiano piacentino ‘Libertà’, della figlia uccisa.

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