Devo sbrigarmi, come al solito sono sempre al pelo. L’appuntamento è alle ore 15.00 in piazza Sant’Ambrogio, davanti alla basilica dedicata al patrono di Milano: non vorrei farli aspettare, anche perché non conosco nessuno, né la guida turistica né i compagni di visita. Un tour guidato “al buio” insomma, scoperto grazie ad un post su Facebook che reclamizzava “Sulle tracce della storia: Sant’Ambrogio e il Sacrario dei caduti”: l’evento era stato creato dalla pagina di Waam Tours, acronimo di Walk Alternative Art Milan. Una mail di prenotazione a waamtours@gmail.com, una conferma ricevuta per raggiunto numero di partecipanti (come tutti i tour on demand) e via.

Ad attendermi, attorniata da una decina di persone pronte per il giro, c’è Federica, una delle tre ragazze ideatrici del progetto. Una start up che si basa su un’idea tanto semplice quanto illuminante: perché fare i turisti solo quando si è in viaggio, lontani dalla propria città? Domanda ancora più pungente per il mitologico “milanese imbruttito”, che spesso e volentieri sottovaluta le ricchezze artistiche della sua “grigia” – solo a volte – terra natia preferendo località ben più amene. Peccato che snobbi qualcosa che neanche conosce… e allora arriva Waam a metterci una pezza, proponendo itinerari originali, low cost e rigorosamente a piedi per scoprire gli angoli di bellezza, più o meno noti, del capoluogo lombardo.

Così eccomi qui, occhi e orecchie bene aperti, a colmare le mie lacune culturali e a riconciliarmi con la mia città: e scopro che la basilica di Sant’Ambrogio sorge sui resti di un’antica necropoli paleocristiana, le cui lapidi sono ancora visibili nel quadriportico d’ingresso; che la costruzione attuale ha inglobato una cappella del IV secolo, il sacello di San Vittore, dove un mosaico in stile bizantino (che ti aspetteresti di vedere a Ravenna) raffigura il vescovo Ambrogio. E lo sapevate che, secondo una leggenda, quando il serpente di bronzo scenderà dalla sua colonna il mondo finirà?

Dal sacro al profano, e si arriva al Sacrario dei caduti in largo Gemelli, monumento che ogni studente dell’Università Cattolica intravede tutte le mattine, senza mai degnarlo di attenzione: qui attira subito l’attenzione la gigantesca statua bronzea di Sant’Ambrogio, di cui gli studenti della Statale di via Festa del Perdono possono ammirare il calco di gesso. L’opera è di Adolfo Wildt, autore anche della celebre “orègia” della palazzina liberty Cà Sola Busca, ovvero… uno dei primi citofoni d’Italia.

“Noi viviamo a Monza – dicono Mirella e Danilo, coniugi di mezza età miei compagni di gita – ed è già la terza visita guidata a cui partecipiamo. Abbiamo scoperto Waam grazie al passaparola di amici e ci siamo trovati subito bene, poi la mail e la newsletter sono mezzi davvero comodi. Non pensavamo che Milano avesse così tante bellezze da vedere.”

Non pensavo neanche io, ma i percorsi alternativi, i sentieri di caccia sulle tracce dell’arte milanese sono molti di più: dalla street art di Pao nel quartiere Isola alle luci al neon di Dan Flavin a Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, passando per i fenicotteri rosa di Villa Invernizzi o lasciandosi affascinare dal mistero dell’organo di Baggio. Ma “alùra Milàn l’è un gran Milàn”, per davvero.

di Stefano Padoan

www.puntarellarossa.it

Articolo Precedente

Sonic decanter, onde sonore per il vino di qualità

next
Articolo Successivo

WineTOMagic, il vino è magia

next