Dopo aver affermato che il ‘Patto del Nazareno‘ “scricchiola”, Matteo Renzi si ricorda di governare attraverso una variegata coalizione, e a distanza di otto mesi dal varo dell’esecutivo del ‘cambiaverso’, ieri sera alle 21.40 è andato in scena il primo vertice di maggioranza. Un rito che sembrava lontano dal presidente-segrtario “rottamatore”, che a Palazzo Chigi, dopo il consiglio dei Ministri e una riunione del Cipe, ha accolto, ha accolto gli esponenti dei partiti che sostengono la sua maggioranza. Quasi cinque ore che hanno dato alla luce un ‘patto di maggioranza’, in cui al primo punto c’è l’impegno a giungere al termine naturale della Legislatura nel 2018. “E’ stato stabilito che il partito che arriva primo avrà il 55% dei seggi questo garantisce la governabilità – spiega al termine il senatore del Nuovo centrodestra, Gaetano Quagliariello – l’accordo è stato trovato sulla soglia del 3%. Questa legge spinge a costruire grandi partiti e noi già nei prossimi giorni organizzeremo incontri di formazione politica per quanti oggi stanno nella maggioranza e non stanno nel Pd. Sarà il nucleo iniziale di una forza politica più grande, abbiamo tempo fino al 2018 e lo vogliamo sfruttare fino in fondo” di Manolo Lanaro
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