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Giorgio Napolitano lascia: chi vorreste dopo di lui al Colle? Sondaggio

Da Prodi a Veltroni, da Anna Finocchiaro a Emma Bonino, fino a possibili sorprese dell'ultim'ora (come il presidente del Senato Pietro Grasso): la corsa alla successione del presidente della Repubblica è iniziata
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La corsa alla poltrona di Giorgio Napolitano è a tutti gli effetti partita. In tal senso, la nota ufficiale del Colle (che non ha né confermato né smentito l’addio anzitempo del capo dello Stato) non ha fatto altro che confermare i retroscena dei giornali e dare il via al solito toto-nomi. Della rosa di papabili fanno parte ex segretari del Pd o ex premier (Prodi, Amato, Fassino e Veltroni), le ‘quote rosa’ Bonino, Pinotti, Boldrini, Finocchiaro e alcune possibili sorprese (Grasso, Lanzillotta, Bassanini, Severino, Chiamparino). Voi chi vorreste? Ecco i pro e i contro per ogni candidato al Colle.

Romano Prodi
Pro – La rivincita sui 101 e il sogno del vecchio Ulivo
Contro – Il principale ostacolo al Patto del Nazareno

Walter Veltroni
Pro – Da segretario Ds favorì l’unità su Ciampi. Ecumenico
Contro – Resta della “vecchia guardia” e sa di Africa

Giuliano Amato
Pro – Forse il preferito da Giorgio Napolitano. Inamovibile
Contro – Da Craxi alla Terza Repubblica: è un po’ troppo

Piero Fassino
Pro – Esperienza politica e compatibilità con il palazzo
Contro – Immagine “vecchia” e poco appeal istituzionale

Emma Bonino
Pro – Esperienza internazionale, curriculum bipartisan
Contro – Su piazza da quarant’anni. Per Renzi può bastare

Roberta Pinotti
Pro – La figura femminile che può proteggere il Nazareno
Contro – Molti nemici nel Pd, difficile la prova dell’urna

Laura Boldrini
Pro – Figura istituzionale d’obbligo se si opta per le donne
Contro – Alla presidenza della Camera ha fatto flop

Anna Finocchiaro
Pro – Studia per questo incarico da un decennio
Contro – Qualche carrello dela spesa di troppo

Gli outsider (Piero Grasso, Linda Lanzillotta, Franco Bassanini, Paola Severino, Sergio Chiamparino, Sergio Mattarella, Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Piercarlo Padoan, Marta Cartabia, Mario Draghi)
Pro – La lista degli outsider può allungarsi rispetto ai nomi indicati. Si tratta di figure non considerabili come “prime scelte”, ma che nella dinamica delle votazioni potrebbero emergere in virtù delle possibili alleanze.
Contro – Sono tutti espressione dell’establishment attuale e hanno ricoperto o tuttora ricoprono importanti incarichi istituzionali. E in ogni caso hanno poco appeal.

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