Il premio Nobel per la Fisica è stato assegnato ai giapponesi Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e allo statunitense di origine giapponese Shuji Nakamura. Tre scienziati che sono stati premiati “per l’invenzione di efficienti diodi emettitori di luce blu che hanno permesso di ottenere fonti di luce bianca a risparmio energetico“. Il light emitting diode è una nuova fonte di energia efficiente e rispettosa dell’ambiente perché capace di sfruttare le proprietà ottiche di alcuni materiali. L’accademia reale svedese delle Scienze ha spiegato che l’invenzione ha solo 20 anni, “ma ha già contribuito a creare la luce bianca in un modo del tutto nuovo a vantaggio”.

Chi sono i tre vincitori. Isamu Akasaki è un cittadino giapponese, nato nel 1929 a Chiran, in Giappone. Nel 1964 ha ottenuto il dottorato in Ingegneria allUniversità di Nagoya, diventando poi professore alla School of Engineering della stessa università nel 1981. Nel 1992 è docente alla Mejo University e professore emerito a Nagoya. Dal 2004 è anche Distinguished professor sempre nello stesso ateneo. Nato nel 1960 a Hamamatsu, in Giappone, Hiroshi Amano si è laureato in Ingegneria elettronica alla Nagoya University nel 1983. Sei anni dopo ottiene il dottorato al Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica e nel 2010 diventa professore sempre alla Nagoya. Dal 2002 bal 2010 è stato anche professore alla Mejo university. Insieme ai co-vincitori del Nobel, si è distinto per aver innescato la produzione di luce blu dai semiconduttori che consente alle lampade Led di risparmiare energia.

Shuji Nakamura è un cittadino americano nato nel 1954 a Ikata, in Giappone. Lo scienziato si è laureato in Ingegneria elettrica nel 1977 all’Università di Tokushima e ha ottenuto il dottorato nella stessa università nel 1994. Nel 1988 ha lavorato all’Università della Florida come ricercatore associato in visita, restando lì per un anno, e dal 2000 è anche Professore alla Università della California di Santa Barbara. Nel 1989 ha iniziato la sua ricerca sui Led blu e nel giro di qualche anno ha sviluppato il primo Led blue/verde basato sul nitruro-gruppo III.

Gli altri candidati. Il trittico di vincitori non rientra nella rosa degli scienziati che erano considerati i favoriti. Tra i fisici che erano considerati possibili aspiranti a ricevere il Nobel, Peidong Yang era candidato nell’area della fisica per lo sviluppo di laser a nanofilo, utilizzabile come fonte di luce in microchip a temperatura ambiente, mentre Yoshinori Tokura, Ramamoorthy Ramesh e James F. Scott costituivano una possibile tripletta vincente nel campo dei materiali ferroelettrici e multiferroici, un’innovazione capace di aumentare memoria e prestazioni dei dispositivi elettromagnetici.

Infine non sono saliti sul podio neppure Charles L. Kane, Laurens W. Molenkamp e Shoucheng Zhang, candidati per le loro ricerche sugli isolanti topologici e il quantum spin hall effect, che potrebbero avere ripercussioni importanti nell’area dei computer quantistici. Era in corsa anche Jacob Barnett, dottorando di 15 anni in fisica quantistica, in profumo di Nobel per le sue teorie su come riscrivere la relatività di Einstein

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