Nessun nuovo blocco del rinnovo del contratto degli statali ma apertura a una sforbiciata sulle pensioni più alte e sulle detrazioni fiscali. Con l’obiettivo di “distribuire in maniera proporzionale il costo” della crisi, perché “in questi anni c’è chi ha pagato molto e chi ha pagato meno”. A spiegare le mosse che il governo sta valutando in vista dell’autunno e dell’approvazione della legge di Stabilità è il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta in un’intervista a La Stampa. Baretta smentisce innanzitutto le indiscrezioni su un’ulteriore proroga del congelamento delle buste paga dei dipendenti pubblici, definendo “sconosciuta” l’ipotesi che ha immediatamente scatenato la reazione dei sindacati. E riecheggiando così il tweet di Matteo Renzi sui “progetti segreti del governo” “tanto segreti che non li conosce nemmeno il governo”. Baretta sembra invece non chiudere la porta all’idea di un intervento sulle pensioni d’oro, ventilato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Intervento tramite il quale, secondo il sottosegretario, si potrebbero trovare le risorse per “introdurre maggiore flessibilità per chi vuole andare in pensione anticipatamente”. Tradotto: con quei soldi si potrebbero concedere prestiti a chi è a 2-3 anni dalla pensione e vuole andarsene prima (poi il prestito andrà restituito). E il deputato Pd si sbilancia anche sulla famosa “asticella” oltre la quale l’assegno mensile dovrebbe essere considerato alto: oltre i 3.500 euro netti “siamo già nel novero dei redditi più alti che medi”. Giovedì mattina, intervenendo a Radio Anch’io, Baretta ha però ritrattato affermando che si tratta solo di “ipotesi personali”.

Resta invece in campo, ma non è una notizia, la revisione delle detrazioni fiscali: non “possiamo immaginare che le detrazioni sui mutui, per le spese veterinarie o le palestre possano essere ancora concesse a tutti a prescindere dal reddito”. D’altronde Renzi ha “ereditato” l’obbligo del riordino dalla legge di Stabilità del governo Letta. Ed è noto che tra i primi decreti attuati della Delega fiscale, che il Tesoro sta limando, accanto alla riforma del catasto c’è proprio quello sul riordino delle agevolazioni fiscali. Un capitolo che, tra sgravi per i figli a carico, le spese mediche e le attività sportive, sconti per gli autotrasportatori e le “imprese energivore”, detrazioni Iva eccetera, vale 260 miliardi di euro. Stando alle bozze del decreto attuativo in materia, all’orizzonte c’è un colpo di spugna almeno su quelle per spese veterinarie, iscrizione dei ragazzi a palestre e piscine e servizi funebri. 

Al giornalista che fa notare come un taglio delle detrazioni equivalga a un aumento delle tasse, Baretta risponde invocando “una questione redistributiva“: “Le sembra giusto che i pensionati abbiano la no tax area fino a 7.500 euro l’anno e gli altri redditi a 8mila?”.

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