Questo è il secondo segreto di Pulcinella. Alla Fondazione Banco di Sardegna le sorprese non piacciono. Era già successo per la nomina a Presidente dell’ex senatore Pd (prima ancora socialista e Ds), Antonello Cabras, avvenuta a marzo dello scorso anno. Decisione che aveva fatto insorgere soprattutto la base del partito, qualche iniziativa social, molte condivisioni, dichiarazioni dell’opposizione e degli economisti del partito che storcevano il naso sulla commistione tra politica e banche. Poi il silenzio. Ora lo schema si ripete. Due mesi fa, a maggio, la Fondazione (che detiene il 49% del Banco di Sardegna) ha indetto una selezione per la posizione di coordinatore dell’area comunicazione e relazioni esterne. Una procedura lampo, pubblicata sul sito internet e durata pochi giorni a cavallo del ponte del primo maggio che prevedeva “un contratto a tempo determinato o indeterminato”. Per il resto il bando, o meglio l’avviso, aveva dei criteri chiave chiari, seppur sintetici: si cercava un giornalista iscritto all’Ordine dei giornalisti, pubblicista o professionista, con una laurea in campo umanistico o di tipo giuridico-economico. Nessun accenno a presunte esperienze nel ruolo di addetto stampa o di comunicazione. 

Del procedimento si è occupata la Sp Selezione personale srl, con sede a Cagliari: “Abbiamo visionato circa 100 candidature sulla carta per un profilo gestionale– spiega al fattoquotidiano.it il dottor Mario Deiana – poi sono stati fatti i colloqui, per intervista diretta, circa dieci. Da qui il report al cliente, secondo prassi”. Ad ogni modo la decisione finale era a cura del Cda della Fondazione. In tanti, professionisti e non, hanno inviato la “manifestazione di interesse” online con in allegato cv, la maggior parte hanno semplicemente ricevuto una mail informativa. Questo il succo del messaggio: “Pur avendo valutato in termini positivi il suo profilo, la scelta si è orientata su altre candidature”. Il vincitore è Graziano Milia, classe 1959 (foto da Facebook): una carriera soprattutto politica, prima esponente dei Ds, poi Pd: sindaco di Quartu Sant’Elena per due mandati consecutivi, dal 1993 al 2001, ex presidente della Provincia di Cagliari alla guida di una coalizione di centrosinistra. Dall’ultima carica è stato dichiarato decaduto a dicembre 2011 dopo la condanna, confermata dalla Cassazione, a un anno e quattro mesi per abuso d’ufficio, relativa all’epoca in cui era primo cittadino. I titoli e attività sono in linea con i requisiti richiesti: laurea in lettere, docente, autore di saggi e pubblicazioni, consulente storico e, appunto, giornalista pubblicista. Nonché uomo vicino al presidente della Fondazione, Cabras. Il suo è proprio il nome circolato sin dal primo momento. Da qui le polemiche, al momento soprattutto politiche.

Le bordate e le prese di posizione pubblica arrivano dall’opposizione di centrodestra e anche dal partito di Milia. E c’è chi si rivolge addirittura al premier Matteo Renzi, con una lettera aperta. Matteo Lecis Cocco-Ortu, consigliere comunale di Cagliari scrive così: “Ci sono giorni in cui è un po’ più difficile essere orgogliosi di avere in tasca la tessera del Partito Democratico”. E ribattezza questa sensazione come un “fastidio” che accomuna iscritti e simpatizzanti. Chiede più trasparenza e autonomia per le fondazioni bancarie: “I partiti non devono entrare in alcun modo nelle loro dinamiche e nelle loro decisioni. Per questo sarebbe importante che il Pd promuovesse una norma che vieti le migrazioni da e per le fondazioni di persone che hanno ricoperto incarichi di rappresentanza politica ed istituzionale. Vale in Sardegna come in Piemonte e in tutto il resto d’Italia”. Più scontate le reazioni del centrodestra: “Come è possibile che un ex presidente della Provincia, dichiarato decaduto, possa diventare coordinatore dell’area comunicazione e relazioni esterne della Fondazione Banco di Sardegna?” – chiede il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde. “Ci risulta che tra gli aspiranti a tale ruolo ci fossero anche numerosi giornalisti. Ci chiediamo allora quale fosse il senso della pubblicazione di un avviso pubblico, se poi invece si compie una scelta politica, che ai più sembrava già scritta”. E il consigliere regionale Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, prepara un’interrogazione: “I pronostici sono stati rispettati”. E ancora: “La Fondazione persegue finalità di interesse pubblico e di utilità sociale – prosegue   – in particolare, promuove lo sviluppo socio-economico della Regione Sardegna’, è scritto sul sito internet istituzionale dell’ente, e, proprio per questo, chiederò si chiariscano quali interessi, oltre quelli del Partito Democratico, stanno alla base di determinate scelte e che ruolo hanno giocato durante la selezione i componenti nominati dalla Regione”. Il vincitore, Graziano Milia, si limita a commentare sul suo profilo Facebook. Ma senza entrare nel merito. Le critiche e i rilievi, per lui, sono solo questione di “invidia”. Definita “il peggior male della Sardegna” e mette il link della canzone dei Gemelli diversi. Sotto, tanti auguri e congratulazioni per il nuovo incarico.

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