In Italia ci sono quasi 8 milioni di gatti, 7 milioni di cani e 6 milioni di bambini. Già questi semplici numeri la dicono lunga sull’importanza che gli animali domestici hanno nella vita di una quantità sempre maggiore di persone. Un fenomeno, quello dei “pet”, in crescita costante e inarrestabile, che ha importanti risvolti economici, sociali e comunicativi (a volte anche con finalità strumentali: il caso Dudu docet). Non deve quindi stupire che i programmi dedicati agli animali (e in particolar modo ai cani, che, tra tutti, sono i più “televisivi”) riempiono ormai da tempo gli schermi di tutto il mondo. I format con gli amici a quattro zampe, si sa, costano poco e fanno quasi sempre ottimi ascolti, portando in dote uno “zoccolo duro” di fedeli telespettatori: qualità queste che, in periodi difficili come i nostri, fanno gola a tutte le reti. 

Il punto è che non sempre gli ascolti vanno di pari passo con l’attenzione con cui viene affrontato questo delicatissimo tema. La sensibilità animalista si è molto sviluppata negli ultimi anni, e così, mentre fino non molto tempo fa i protagonisti non umani dei programmi potevano essere trattati senza troppi riguardi, adesso, se non si presta particolare attenzione ad alcune fondamentali regole etiche, si rischia davvero grosso. Emblematico a questo proposito è il caso , molto controverso, di Cesar Millian che, col suo programma Dog Whisperer ha avuto prima un successo planetario (è andato in onda in oltre 80 paesi, Italia compresa), per poi scomparire quasi completamente dalla scena, sotto i colpi di critiche pesantissime: i suoi metodi di educatore, che non si fa scrupolo di ricorrere a pratiche anche violente, hanno suscitato alla fine un’ondata di indignazione tale che la sua fortuna – televisiva e non solo – ha subito un repentino tracollo. Dalle stelle alle stalle, letteralmente. 

Emergenza Veterinaria, in onda su SkyUno tutti i giorni alle 20,10, ha il duplice pregio di essere dal punto di vista animalista un prodotto irreprensibile, e da quello televisivo un bel programma, molto moderno nella confezione e nei ritmi. Nato da un’idea di Duccio Forzano, regista storico di moltissimi trasmissioni tra cui le ultime due edizioni di Sanremo targate Fazio, il programma narra in “presa diretta” e in puro stile docu le vicende quotidiane della Clinica Veterinaria Roma Sud. Come sottolinea la voce narrante all’inizio di puntata, tutti, là dentro, dai medici veterinari al personale amministrativo, sono “motivati soprattutto dalla passione e dal rispetto nel confronti della vita animale, nella convinzione profonda che sia un valore etico assoluto”. E questa dichiarazione, confermata poi dai fatti, è già un ottimo biglietto da visita. Ma, aldilà di ciò, è il tono e la tensione narrativa che fanno la differenza rispetto ad altri programmi simili, che traboccano non di rado di fastidioso buonismo. Emergenza veterinaria è invece esente da ogni tipo di retorica. Girato esclusivamente con camere a mano ad altissima definizione (le Nikon D800), ci mostra con uno stile molto asciutto e senza sbavature (un po’ “all’americana”), le tante storie e i tanti protagonisti, umani e non, che si intrecciano nei vari ambienti della clinica (la sala operatoria, la sala d’aspetto…). È un racconto corale, dal ritmo serrato ed essenziale: la commozione, quando c’è, viene naturale (quando assistiamo alla guarigione di un animale al termine di un difficile intervento, per esempio) e non ricercata e mostrata a tutti i costi.  

Il format, partito il 17 marzo scorso un po’ in sordina e senza alcun tipo di promozione, è cresciuto molto rapidamente grazie al passaparola, fino a toccare punte di 62.000 telespettatori in uno slot orario molto difficile e competitivo. In assoluto non sono magari dei numeri strabilianti, ma in costante crescita e con una qualità percepita da parte del pubblico molto alta. Tant’è vero che la concorrenza ne ha subito preparato un tempestivo clone: si chiama Clinica Veterinaria (il riferimento è evidente sin dal titolo) e andrà in onda nei prossimi giorni su La5. Quando si dice che gli animali vanno a ruba.

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