I giovani non hanno un lavoro perché stanno bene a casa o non hanno ambizione. La pensa così il presidente Fiat John Elkann, che durante un incontro con gli studenti delle scuole superiori di Sondrio, per parlare proprio di lavoro e di scuola, ha dichiarato: “Molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione”.

Dagli ‘choosy’ della Fornero ai “bamboccioni” di Padoa Schioppa
Ma le parole del rampollo della famiglia Agnelli sono solo le ultime in ordine di tempo di una lunga serie di giudizi sprezzanti sul tema della disoccupazione giovanile. L’ex ministro del Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero, sdoganò in Italia il poco conosciuto termine “choosy“. In sostanza, per il ministro, i giovani italiani sono troppo schizzinosi per trovare un’occupazione. Più duro fu il suo vice, Michel Martone, “se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto tecnico professionale sei bravo. Essere secchione è bello, almeno hai fatto qualcosa”. “Mandiamo i bamboccioni fuori di casa”, aveva invece sintetizzato con estrema brutalità e molta ironia alla fine del 2007 l’allora ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, nel corso di un’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, lanciandosi in una filippica contro i ragazzi che stanno ancora alle dipendenze dei genitori: “Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. È un’idea importante”. Il presidente Fiat, che nel 2011 ha guadagnato 2 milioni di euro, non è nuovo a dispensare consigli ai giovani. Nel settembre 2013 aveva lanciato un invito: “Ragazzi, studiare vi fa ricchi”, e il riferimento non era allo spirito, ma al portafogli.

Wikipedia: “Elkann figlio di papà e paraculo”
Il giudizio di Elkann ha scatenato l’ira del web. Sul portale Wikipedia, la biografia del presidente Fiat viene modificata così: “John Philip Jacob Elkann (New York, 1º aprile 1976) è un imprenditore italiano, attualmente presidente della Fiat S.p.A., della Exor S.p.A. e della Giovanni Agnelli e C. s.a.p.a., è un figlio di papà e grandissimo paraculo, nato nella bambagia e si permette pure di fare lo splendido dicendo che i giovani italiani sono degli sfaticati..”. Una modifica che è apparsa solo per pochi minuti sull’enciclopedia libera e poi subito rimossa.

 De Benedetti: “Non ha mai lavorato. Sel: “Persa occasione di tacere”
Lo sdegno per il giudizio dell’erede Agnelli è unanime. Marco De Benedetti ha twittatato: “‘Unica scusante per quella frase offensiva nei confronti di milioni di giovani è proprio il fatto che un lavoro non lo ha mai avuto”. ”Credo che oggi l’erede piùrappresentativo della famiglia Agnelli abbia perso un’occasione per tacere”, ha affermato il capogruppo di Sel in Commissione Lavoro on. Giorgio Airaudo. Anche il deputato Pd Michele Anzaldi non è tenero: “Dichiarazioni stupefacenti, è opportuno che le smentisca subito. Viene da chiedersi: ma il presidente della Fiat è mai entrato in un centro per l’impiego? Forse, prima di dire certe cose, sarebbe opportuno che lo facesse”. Dura la Lega Nord: “Se avesse vissuto da ragazzo normale conoscendone le difficoltà oggi non parlerebbe così, anzi farebbe parte del 42% di giovani disoccupati italiani. Invece grazie ai soldi dei cittadini che sono arrivati a fiumi nelle casse delle società della famiglia Agnelli lui ha potuto vivere da nababbo”. Ha dichiarato Massimiliano Fedriga, responsabile lavoro del Carroccio.

“Stare sempre in vacanza estremamente noioso”
Ma oltre al lavoro, nell’incontro si è parlato anche di tempo libero. A un altro studente che gli ha chiedeva dove lui e il fratello Lapo trovassero le motivazioni per impegnarsi nel lavoro, Elkann ha risposto: “Lapo, Ginevra e io siamo sempre stato stimolati dalla nostra famiglia a fare le cose dando sempre il meglio. Stare sempre in vacanza diventa estremamente noioso”. “Non sono proprio d’accordo”,  ha replicato lo studente con ironia, suscitando gli applausi e le risate dei compagni.

“La Fiat è ancora più italiana”
Elkann si è soffermato anche sul destino dell’azienda di famiglia: “Sono contento perché Fiat è ancora più italiana e ha le forze che rendono la componente italiana del gruppo ancora più forte”. “Fiat – ha proseguito – non ha fatto un’alleanza con Chrysler ma si è sposata ed è diventata la settima società al mondo che produce macchine con una gamma completa e oggi può fare cose che prima non poteva fare, Fiat e Chrysler insieme hanno opportunità straordinarie”.  Nessun commento invece sulla caduta del governo Letta e l’arrivo di Matteo Renzi.

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