- 00:31 - Elezioni Usa, non solo America: il mondo aspetta la scelta tra Trump e Harris
Washington, 2 nov. (Adnkronos) - Il mondo non vota per il presidente degli Stati Uniti, ma dovrà vivere con le profonde conseguenze globali che l'elezione di Kamala Harris o di Donald Trump potrà avere. Conseguenze per i conflitti in corso, in Ucraina e in Medio Oriente, per alleanze chiave come la Nato, i rapporti con gli alleati europei, e per contro Paesi avversari come la Russia e competitori come la Cina. Vediamo le posizioni dei due candidati a confronto sui dossier più caldi di politica estera.
Sia Harris che Trump sono convinti che la guerra a Gaza, dopo oltre un anno, debba finire, ma hanno posizioni diverse su come questo debba avvenire. La democratica sostiene i negoziati che l'amministrazione Biden porta avanti da mesi, che prevede un ritiro delle forze israeliane dalla Striscia e un "chiaro percorso" verso la formazione dello stato palestinese, nell'ambito della soluzione dei due Stati costantemente ribadita da Joe Biden.
Durante la campagna elettorale ha anche assunto una posizione più netta rispetto all'amministrazione di sostegno alla popolazione di Gaza per le 43mila vittime, le sofferenze, la fame e la distruzione che sta vivendo. Ma non sostiene le richieste di uno stop all'invio di armi Usa ad Israele, cosa che le potrebbe creare problemi con il voto della sinistra dem e degli arabo americani.
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Trump, invece, non si oppone alla vittoria militare di Israele a Gaza e non esclude una qualche forma di controllo o occupazione israeliana della Striscia, con il ritorno di coloni. Nella sua prima amministrazione non ha dato un sostegno attivo alla formazione dello Stato palestinese, ordinando il trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme e riconoscendo il controllo israeliano del Golan, occupato dalla Siria nella guerra dei sei giorni nel 1967.
Con un conflitto ormai da un mese allargato non solo a Hezbollah ma all'intero Libano, la politica verso l'Iran dei due candidati è importante, soprattutto alla luce del rischio di un conflitto aperto con Israele, dopo i recenti lanci di missili tra i due Paesi. Harris condanna l'appoggio dell'Iran ad Hezbollah e Hamas, ma Trump rivendica di aver abbandonato l'accordo sul nucleare con Teheran, firmato nel 2015 da Barack Obama, che non faceva abbastanza per fermare le "influenze negative" dell'Iran con il sostegno dei gruppi anti-Israele nella regione. L'abbandono del trattato ha permesso all'Iran di andare avanti con l'arricchimento dell'uranio, ingrediente chiave delle armi atomiche a cui Teheran punta.
Queste elezioni potranno fare una netta differenza sul conflitto in Ucraina. Gli ucraini temono che, in caso di vittoria Trump, che non ha esitato a dire che è colpa di Volodymyr Zelensky l'invasione russa e nel dibattito di settembre non ha voluto dire se vuole la vittoria ucraina, li costringerebbe ad una pace veloce favorevole a Mosca, e per questo sperano nella vittoria di Harris e nella continuazione del sostegno militare Usa.
Trump da parte sua sin dall'inizio del conflitto, che con lui alla Casa Bianca, dice, non sarebbe mai scoppiato visto il suo rapporto con Vladimir Putin, afferma di essere in grado di chiuderlo nel giro di pochi giorni. Harris, invece, ha detto che se Trump fosse stato presidente al momento dell'invasione, "Putin ora sarebbe seduto a Kiev" e che la presunta affinità tra il tycoon e l'uomo forte di Mosca è un suo segnale di debolezza.
Trump non ha mai fornito dettagli su come intende mettere fine al conflitto, ma nei giorni scorsi il Financial Times ha scritto che il suo team lavora ad un piano per congelare la guerra, minimizzare il coinvolgimento degli Stati Uniti e trasferire sui Paesi europei gran parte dell'onere economico e la 'supervisione' del processo di pace. Questo significherebbe creare zone autonome e zone smilitarizzate su entrambi i lati del confine e senza che l'Ucraina entri nella Nato, soddisfacendo quindi richieste di Putin.
Con il quale, secondo le rivelazioni di un nuovo libro di Bob Woodward, Trump avrebbe parlato almeno sette volte da quando ha lasciato la Casa Bianca. Il Cremlino ha smentito questi contatti, ma, ad una domanda diretta, l'ex presidente ha risposto: "Non rilascio commenti in proposito, ma se avessi avuto quei colloqui, sarebbe stata una mossa intelligente"
Agli occhi degli alleati europei Harris arriva con la rassicurazione di far parte dell'amministrazione di Joe Biden che ha indirizzato la sua politica transatlantica allo slogan "America is back", l'America è tornata, dopo gli anni di Trump. Ma allo stesso tempo c'è una certa dose di incertezza su come, all'eventuale prova dei fatti, la democratica, che finora non ha preso decisioni di politica estera in proprio, si potrà muovere nello scenario geopolitico.
Sull'altro versante, gli alleati europei invece conoscono bene sulla loro pelle l'atteggiamento di Trump, gli attacchi continui all'Unione Europea - -con alcune eccezioni, come per esempio Viktor Orban, il premier sovranista ungherese vicino a Putin - e anche alla stessa Nato, tanto che alcuni esprimono apertamente il timore che una nuova presidenza Trump possa affrontare il tabù di un'uscita Usa dall'Alleanza.
Anche in uno dei suoi ultimi comizi, lunedì scorso in Pennsylvania, Trump - che è stato un grande sostenitore della Brexit - ha avuto parole ironiche verso "l'Ue, con tutti quei piccoli Paesi che si mettono insieme", minacciando di far pagare agli europei "un grande prezzo" in termini di dazi, se continueranno a "non comprare le nostre auto, i nostri prodotti agricoli, mentre vendono milioni e milioni di auto negli Usa". C'e' però da sottolineare quella che Politico definisce una "difficile verità", cioè che a prescindere da chi vinca, Trump o Harris, il 5 novembre "l'Europa ha già perso" dal momento che "l'interesse americano nel continente è andato diminuendo dalla fine della Guerra Fredda e nessuno dei due candidati potrà riportare l'era transatlantica dell'inizio degli anni novanta".
Trump e Harris hanno entrambi assunto una posizione severa nei confronti della Cina, la principale rivale nel commercio, nella difesa e nelle alleanze geopolitiche. Accusano Pechino di furto di proprietà intellettuali e di fornire in modo iniquo sussidi all'industria tech e manufatturiera a svantaggio del business americano.
Se rieletto, Trump promette di riprendere la 'guerra dei dazi' condotta contro la Cina quando era alla Casa Bianca, arrivando a tariffe fino al 60% sui prodotti cinesi. Ma al contempo, non nasconde l'ammirazione per Xi Jinping, come quella che nutre per tutti gli uomini forti e con un potere assoluto che lui, ha ammesso, vorrebbe avere anche se solo per un giorno. Il tycoon ha definito il presidente cinese "intelligente", ammirando il modo in cui governa "con il pugno di ferro": "Lui è per la Cina, io per gli Usa, ma a parte questo ci vogliamo bene".
Harris dovrebbe mantenere le restrizioni commerciali imposte da Biden, che ha mantenuto ed aumentato alcuni dei dazi di Trump, compresi quelli del 100% per i veicoli elettrici, il 50% per i pannelli solari e il 25% per le batterie Ev. Ma critica il piano di tariffe a tappetto dell'avversario, affermando che queste alla fine si traducono in un tassa sui consumatori. La democratica continuerà il rafforzamento dei legami diplomatici con i Paesi dell'Asia Pacifico per contrastare l'influenza cinese nella regione, ed ha espresso il sostegno al mantenimento dello status quo a Taiwan, uno dei punti di tensione tra Washington e Pechino. Mentre il meno prevedibile approccio alla politica estera di Trump potrebbe creare tensioni con gli alleati asiatici, senza contare che non è chiaro come intende gestire le relazioni con Taiwan. Durante la sua prima amministrazione, Washington ha aumentato la vendita di armi e la cooperazione militare con l'isola. Ma allo stesso tempo, il tycoon ha detto che Taipei dovrebbe pagare gli Usa per la protezione militare.
- 13:41 - Ucraina: Kiev, '5 morti e 68 feriti nell'ultimo giorno di guerra'
Kiev, 2 nov. (Adnkronos) - Gli attacchi russi contro l'Ucraina hanno causato la morte di cinque persone e il ferimento di altre 68 nell'arco della giornata. Lo hanno reso noto le autorità regionali. Le forze ucraine hanno abbattuto 39 dei 71 droni tipo Shahed e altri droni non identificati lanciati dalla Russia durante la notte, ha riferito l'Aeronautica Militare. I detriti dei droni abbattuti hanno danneggiato edifici residenziali e un palazzo per uffici a Kiev durante un attacco durato ore, hanno affermato le autorità locali.
Secondo quanto riferito, le forze russe hanno lanciato un missile da crociera Kh-31P contro l'Ucraina durante la notte. Due missili S-400 hanno colpito una stazione di polizia a Kharkiv , uccidendo un agente di polizia. Trentasei agenti di polizia, nove civili e un soccorritore sono rimasti feriti nell'attacco, secondo il Ministero dell'Interno. I raid hanno danneggiato 20 edifici residenziali, nonché le reti di riscaldamento e di distribuzione idrica, e 19 veicoli.
- 13:30 - Gb, Kemi Badenoch è la nuova leader dei conservatori: "Grande onore"
Londra, 2 nov. (Adnkronos) - Kemi Badenoch è la nuova leader dei conservatori nel Regno Unito. E' stata scelta con 53.806 voti, battendo Robert Jenrick che si è fermato a 41.388 preferenze. Lo riferisce la Bbc. Badenoch prende il posto di Rishi Sunak, ex inquilino di Downing Street, costretto alle dimissioni dall'ondata Labour del 4 luglio.
"E' l'onore più grande essere eletta" alla guida del "partito che mi ha dato così tanto", ha detto Badenoch, l'ex ministra del Commercio di origine nigeriana dopo l'annuncio dei risultati del complesso processo di selezione del nuovo leader Tory culminato in una corsa a due con Jenrick.
Con la sfida di rilanciare un partito che ha visto il numero dei parlamentari eletti crollare verticalmente dai 365 delle elezioni del 2019 ai 121 di quattro mesi fa, Badenoch ha detto che la forza politica deve essere onesta sul fatto che "abbiamo commesso errori".
- 12:18 - Spagna: Sanchez, '10mila forze di sicurezza nella regione di Valencia'
Madrid, 2 nov. (Adnkronos/Afp) - La Spagna schiererà altri 10.000 soldati e poliziotti nella regione orientale di Valencia, devastata da inondazioni storiche che hanno ucciso 211 persone. Lo ha reso noto il primo ministro Pedro Sanchez, mentre le speranze di trovare sopravvissuti, a più di tre giorni di distanza dal'alluvione e dalla distruzione di infrastrutture causata da torrenti di acqua fangosa, sono esigue in quello che è stato il disastro più mortale in Europa degli ultimi decenni.
Quasi tutti i decessi sono stati registrati nella regione orientale di Valencia, dove migliaia di addetti alla sicurezza e ai servizi di emergenza stanno rimuovendo detriti e fango alla ricerca dei dispersi. Sanchez ha dichiarato in un discorso televisivo un notevole incremento delle forze di sicurezza per le operazioni di soccorso.
Il governo ha accettato la richiesta del presidente della regione di Valencia di inviare altri 5.000 soldati e lo ha informato di un ulteriore dispiegamento di 5.000 agenti di polizia e guardie civili, ha affermato Sanchez. La Spagna, ha aggiunto, sta portando avanti il più grande spiegamento di personale dell'esercito e delle forze di sicurezza in tempo di pace.
- 11:53 - **Spagna: Sanchez, '211 i morti a causa dell'alluvione, cerchiamo i dispersi'**
Madrid, 2 nov. (Adnkronos/Afp) - Le drammatiche inondazioni verificatesi nella notte tra martedì e mercoledì nel sud-est della Spagna hanno causato almeno 211 vittime, secondo l'ultimo rapporto diffuso sabato dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez.
I soccorsi dispiegati nelle zone sinistrate hanno finora "localizzato e registrato 211 morti", ha dichiarato il capo del governo in un comunicato istituzionale, precisando che proseguono le operazioni per la ricerca dei dispersi.
- 11:53 - Ucraina: Losacco (Pd), 'Tajani intervenga su italiani megafono bugie Mosca'
Roma, 2 nov. (Adnkronos) - "Nel contrasto alla propaganda di Mosca non ci possono essere ambiguità o reticenze. Come riporta 'Linkiesta', da tempo l’Ucraina chiede alla Farnesina di intervenire su Andrea Lucidi e Vincenzo Lorusso, i due italiani che sembra facciano da megafono alle bugie di Mosca e che attualmente si troverebbero in un territorio ucraino occupato dai russi. La Farnesina non può restare inerte, é necessario chiarire se la loro presenza in quel territorio è illegale e rispondere alle ripetute richieste della diplomazia ucraina". Lo afferma il senatore del Pd Alberto Losacco, componente della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare Nato.
"Secondo diverse fonti -aggiunge- l’attività dei due è nota da tempo, farebbero parte di quella rete organizzata da Mosca per inoculare il virus della disinformazione e della propaganda putiniana anche nel dibattito in italiano. Le stesse fonti riferiscono che Lucidi è uno che propaga quotidianamente fake news sulla guerra, negando le stragi di Bucha o di Mariupol e parlando di ghigliottina per tutti quelli che in Occidente e in Italia sostengono la battaglia per la libertà di Kyiv. Cosa sta aspettando il ministro Tajani ad intervenire?”
- 11:35 - Spagna: Sanchez annuncia altri 5.000 soldati per far fronte all'emergenza alluvione
Madrid, 2 nov. (Adnkronos) - "Quello attuale è il più grande dispiegamento di forze armate realizzato in Spagna in tempo di pace e che ha realizzato 4.500 salvataggi e aiutato più di 30.000 persone". Lo ha detto il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, parlando in conferenza stampa delle alluvioni che hanno colpito il Paese, in particolare la provincia di Valencia, e che hanno provocato finora 207 morti.
Il premier ha aggiunto che "queste cifre sono insufficienti perché sappiamo che gli aiuti tardano ad arrivare in molte località, perché ci sono ancora molti posti che è difficile raggiungere. Sono felice che il presidente della Comunità valenciana Carlos Mazon abbia deciso di chiedere 5.000 soldati e annuncio che il governo procederà con tale schieramento - ha continuato Sanchez - Oggi 4.000 andranno a Valencia e domani vi arriveranno i restanti 1.000".
"Con quasi tutta certezza, stiamo parlando dell'alluvione più grave che il nostro continente abbia vissuto finora in questo secolo - ha sottolineato Sanchez - So che ci sono gravi carenze e comuni sepolti dal fango e dal fango. So che dobbiamo migliorare, ma penso anche sappiamo che dobbiamo farlo insieme, uniti. Dobbiamo sostenere l'amministrazione autonoma con risorse e supporto tecnico. Questa è l'unica cosa che ci deve preoccupare tutti e farci riflettere su come migliorare la distribuzione dei poteri in situazioni così estreme".