Nella Parma a Cinque stelle di Federico Pizzarotti le prove di democrazia diretta attirano i cittadini, ma non convincono politica e mondo dell’associazionismo. I numeri degli aspiranti partecipanti alla Giornata della democrazia del 29 settembre, che in passato ha sollevato numerose critiche da parte della minoranza, parlano chiaro: su 383 autocandidature, 309 sono singoli cittadini contro 54 rappresentanti di associazioni e soli 8 rappresentanti di forze politiche. In tutto le adesioni, tra volontari e sorteggiati dalle liste dell’anagrafe, sono state 679, da cui nei prossimi giorni verranno estratti i nomi di coloro che formeranno la cosiddetta “assemblea dei 500 chiamata a dare il proprio contributo per elaborare forme e strumenti di democrazia e di partecipazione, discutendo su tematiche proposte dall’amministrazione.

“Sono solo i primi passi, ma la risposta è stata molto buona, contando che perfino in città come Porto Alegre, che conta oltre un milione di abitanti, all’inizio non si riusciva a raggiungere lo stesso numero” ha spiegato il vicesindaco Nicoletta Paci, che ha promosso l’iniziativa con il suo assessorato dopo gli incontri con i residenti nei quartieri cittadini.

Tra gli argomenti che saranno affrontati dai cittadini, oltre al rapporto del Comune con i quartieri, ci saranno anche i referendum comunali, praticamente inutilizzati da anni nel territorio, ma che in futuro, secondo i Cinque stelle, potrebbero diventare uno strumento molto utile per dare voce alla gente. “Saranno i cittadini a decidere come strutturarli, proponendoli, valutando costi e modalità” ha spiegato il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi.

Sarà l’assemblea dei 500 a confrontarsi concretamente per un’intera domenica su referendum comunali e forme di rappresentanza decentrata alla presenza dell’esperto di democrazia diretta Paolo Michelotto e dei membri della giunta, ma anche ogni singolo cittadino da casa potrà fare la sua parte attraverso una piattaforma online accessibile dal sito del Comune in cui rispondere a sondaggi, partecipare a discussioni proposte dall’amministrazione ed elaborare proposte da presentare durante la Giornata della democrazia. “Questa giornata – ha spiegato il primo cittadino Pizzarotti – servirà ad introdurre anche a Parma una modalità di democrazia diretta, in modo da allargare la partecipazione della gente alle decisioni prese dal Comune. L’assemblea dei 500 – ha aggiunto, riferendosi alle polemiche sollevate dalla minoranza – non deve essere strumentalizzata, perché non è un organo consultivo permanente, non toglierà nulla agli organi istituzionali, ma servirà a ridefinire i rapporti con i quartieri”.

Parma non è la prima città ad adottare un sistema simile: ad Arezzo, Carrara, Torino e perfino in molte realtà straniere esistono già modelli di partecipazione dal basso, come ha ricordato Paci: “E’ un momento in cui si cerca di stimolare la partecipazione dei cittadini, che negli ultimi anni è scesa ai livelli minimi, forse perché spesso non c’era attenzione per quello che la gente diceva”. Tutte le proposte e le osservazioni continueranno a passare dalle commissioni e dal consiglio comunale, ma l’obiettivo dei Cinque stelle è quello di richiamare l’attenzione della cittadinanza per spingerla a partecipare al governo di Parma. “Vogliamo far capire ai cittadini le difficoltà della gestione della cosa pubblica e invitarli a fare proposte per il territorio – ha concluso Pizzarotti – L’aspettativa è che i parmigiani si interessino sempre di più al bene comune”.