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Carceri, il ministro Cancellieri: “Decreto pronto, sarà in Cdm mercoledì”

Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri annuncia che il decreto sull'affollamento carcerario è stato chiuso in pre consiglio e verrà presentato in consiglio dei ministri. E smentisce la presenza all'interno del provvedimento di un punto sull'interdizione dai pubblici uffici
Anna Maria Cancellieri
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”E’ tutto a posto, mercoledì lo facciamo. Lo abbiamo chiuso oggi in pre-consiglio“. Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, annuncia in Transatlantico il decreto legge svuota carceri. E conferma che il provvedimento per superare l’emergenza del sovraffollamento delle carceri, passerà anche attraverso la possibilità di scontare i residui di pena fuori dagli istituti penitenziari

Poi il ministro smentisce  che il decreto conterrà norme ‘ad personam’. Il riferimento è al possibile inserimento nel decreto sull’affollamento carcerario di un emendamento relativo all‘interdizione dai pubblici uffici: “La questione  dell’interdizione non ha nulla a che vedere con il sovraffollamento delle carceri: non c’entra proprio nulla, che c’azzecca?”. E difende la norma: ”Più che un emendamento fantasma direi un emendamento fantastico“.

Le parole del ministro confermano le dichiarazioni di Niccolò Ghedini che aveva smentito l’ipotesi, apparsa su un quotidiano, di una richiesta di riforma sulle misure interdittive. “L’articolo apparso quest’oggi su Repubblica in relazione alle misure interdittive alla detenzione domiciliare – spiega l’avvocato di Silvio Berlusconi – è frutto di evidente fantasia. Nessuna ipotesi nè nessuna richiesta è mai stata avanzata di riforma sulle misure interdittive che sarebbe francamente impercorribile e improponibile”. Poi spiega: “Per quanto attiene la detenzione domiciliare i giornalisti dimenticano che oggi tale misura per gli ultrasettantenni è già prevista, con alcune esclusioni oggettive, ma senza limiti di pena. L’introduzione del limite di 10 anni di pena così come indicato nell’articolo sarebbe dunque peggiorativo della situazione esistente. Comunque non è dato comprendere come tale norma potrebbe riguardare il presidente Berlusconi, che non solo non ha sentenze passate in giudicato, ma che non ha alcun interesse in tal senso”. 

E sull’apertura del Guardasigilli a una possibile amnistia, arriva lo stop dal leghista Maroni.  “Amnistia? Ne penso il peggio possibile“, afferma il segretario del Carroccio. “Spero che Alfano tenga la linea del rigore – conclude Maroni – altrimenti i crimini aumenteranno. Se si guarda le statistiche si vede che quando ci sono amnistia e indulto ci sono aumenti dei crimini. Bisogna costruire nuove carceri”, perché bisogna “garantire la certezza del diritto”.

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