- 11:59 - **Piazza Fontana: La Russa, 'ricordiamo vittime, in processi evidenziata impronta neofascista'**
Roma, 12 dic. (Adnkronos) - "A 55 anni dalla strage di Piazza Fontana a Milano, ricordiamo le 17 vittime e le decine di feriti di una strage, il cui percorso giudiziario ha evidenziato l’impronta neofascista". Lo scrive sui social, Ignazio La Russa, presidente del Senato.
"Fu un atto terribile, che lasciò una ferita indelebile in un periodo buio e di forte tensione per la nostra Nazione, superato solo grazie al senso di coesione e alla volontà di ricerca della verità. Coltiviamo la memoria, ricordando e tramandando ai giovani che la pace è il frutto di un impegno costante per la giustizia e la libertà, affinché comprendano l’importanza e il valore della democrazia e delle Istituzioni", conclude la seconda carica dello Stato.
- 11:53 - Moige, al via tour contro cyberbullismo in collaborazione con la Regione Lazio
Roma, 12 dic. (Adnkronos) - Promuovere un uso più consapevole e responsabile di internet e dei dispositivi tecnologici, oltre a favorire una digitalizzazione inclusiva e rispettosa: questi sono gli obiettivi del progetto “Giovani Generazioni”, promosso dal Moige con la partecipazione della Regione Lazio. I dati preoccupanti del 2023 sul fenomeno del bullismo online emergono dall’indagine condotta dal Moige in collaborazione con l’Istituto Piepoli, intervistando 1.788 studenti. Il 45% degli intervistati ha dichiarato di aver subito almeno una forma di prepotenza. Nel 34% dei casi si è trattato di violenza verbale (insulti, offese, ecc.), nel 26% di violenza psicologica (pettegolezzi, esclusione dal gruppo, ecc.), nel 6% di violenza fisica (calci, pugni, ecc.) e, sempre nel 6%, di cyberbullismo (shitstorming, condivisione di contenuti personali, ecc.). La consapevolezza del fenomeno tra i giovani è ancora scarsa: il 77% ritiene di comportarsi correttamente online, mentre il 23% ammette di non aver mai riflettuto su come si comporta in rete.
Ancora molta confusione circonda i concetti di bullismo e cyberbullismo, con il 25% degli intervistati che non è consapevole del fatto che tali comportamenti siano considerati reati penali. Inoltre, la mancanza di controlli e tutele da parte dei social network contribuisce in modo negativo al fenomeno, con il 18% che ritiene che i social “incentivino molto” il bullismo e il 42% che lo considera un fattore “abbastanza” influente.
Per contrastare questo fenomeno, il centro mobile e il personale della task force antibullismo del Moige raggiungeranno tutte le province laziali, con 5 tappe esclusive in luoghi strategici di aggregazione, come scuole e piazze delle città e cittadine coinvolte. Durante le tappe, studenti e genitori saranno coinvolti in sessioni formative e di prevenzione sui rischi legati all’uso della tecnologia, acquisendo strumenti utili per gestire i conflitti interpersonali e prevenire fenomeni come il cyberbullismo. Il progetto si avvale della collaborazione di Progetto Pioneer, Teen Star e LabGdr 2000, che contribuiranno a garantire il successo dell’iniziativa sul territorio.
- 11:52 - Tumori, studio: "Con nuovo regime cura a 3 anni 77% pazienti libero da progressione"
Roma, 12 dic. (Adnkronos Salute) - Un nuovo trattamento completamente orale a durata fissa può cambiare lo standard di cura in prima linea della leucemia linfatica cronica (Cll). I risultati positivi dello studio di Fase 3 Amplify mostrano che acalabrutinib di AstraZeneca in combinazione con venetoclax ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (Pfs) rispetto alla chemio-immunoterapia standard di cura nei pazienti adulti con leucemia linfatica cronica non trattati in precedenza, con il 77% dei pazienti libero da progressione a 3 anni. Questi risultati, presentati al Congresso annuale 2024 dell’American Society of Hematology (Ash) che si è svolto recentemente a San Diego, sono stati al centro di un incontro con la stampa, oggi a Milano.
Lo studio Amplify - si legge in una nota - premiato come 'Best of Ash' 2024, ha mostrato, al follow up mediano di 41 mesi, che acalabrutinib più venetoclax ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 35% rispetto alla chemio-immunoterapia standard di cura (rapporto di rischio [HR] 0,65; intervallo di confidenza [CI] 95% 0,49-0,87; p=0,0038). Acalabrutinib più venetoclax con obinutuzumab ha dimostrato una riduzione del rischio di progressione di malattia o di morte del 58% rispetto alla chemio-immunoterapia standard di cura (HR 0,42; 95% CI 0,30-0,59; p<0,0001). La Pfs mediana non è stata raggiunta nei due bracci sperimentali rispetto alla Pfs mediana di 47,6 mesi con la chemio-immunoterapia. I dati ad interim di sopravvivenza globale (Os) dimostrano una tendenza favorevole nominalmente statisticamente significativa con il nuovo regime (HR 0,33; 95% CI 0,18-0,56; p<0,0001), tuttavia i dati di Os erano immaturi al momento di questa analisi e lo studio continua a determinare la Os come endpoint secondario principale.
“Ogni anno, in Italia, si stimano circa 3mila nuovi casi di leucemia linfatica cronica. È una neoplasia ematologica caratterizza dall’eccessiva produzione di un particolare tipo di globuli bianchi, i linfociti B maturi – spiega Alessandra Tedeschi, specialista ematologo della Struttura complessa di Ematologia, Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, e uno degli autori dello studio Amplify -. La malattia ha un andamento clinico eterogeneo, infatti una percentuale significativa di pazienti non presenta sintomi, arriva alla diagnosi in seguito a controlli eseguiti per altri motivi e rimane stabile per molto tempo, senza necessità di terapia. In altri pazienti, invece, la malattia progredisce e determina sintomi come anemia, ingrossamento dei linfonodi, piastrinopenia o ingrossamento della milza. In questi casi diventano fondamentali i trattamenti. I pazienti sono, nella maggior parte dei casi, anziani, spesso con comorbidità determinate anche dall’età avanzata".
La chemio-immunoterapia, "un tempo - continua Tedeschi - rappresentava lo standard di cura in prima linea, ma oggi è superata dalle terapie mirate, costituite dagli inibitori di Btk e di Bcl-2, anche in combinazione con altri farmaci. In particolare, acalabrutinib, inibitore di Btk di seconda generazione, ha già evidenziato benefici significativi in termini di efficacia e tollerabilità a lungo termine come monoterapia nel trattamento in prima linea. L’Ospedale Niguarda è il centro che, in Italia, ha arruolato il maggior numero di pazienti dello studio Amplify. Nel trial, che ha coinvolto 867 pazienti, sono stati confrontati i due regimi costituiti dalla ‘doppietta’ acalabrutinib più venetoclax, che è un inibitore di Bcl-2, e dalla ‘tripletta’ acalabrutinib più venetoclax e obinutuzumab, un anticorpo monoclonale, rispetto alla chemio-immunoterapia. Amplify paragona quindi 3 schemi di terapia in prima linea, tutti a durata fissa: la doppietta e la tripletta, con durata del trattamento di 14 mesi, e la chemio-immunoterapia per 6 mesi”.
Entrambi i bracci sperimentali hanno mostrato risposte durature, con tassi stimati di pfs a 36 mesi del 76,5% per acalabrutinib più venetoclax e 83,1% con l’aggiunta di obinutuzumab rispetto al 66,5% per la chemio-immunoterapia. I pazienti hanno anche mostrato una risposta considerevole in entrambi i bracci sperimentali con un tasso di risposta globale (Orr) del 92,8% con acalabrutinib più venetoclax e 92,7% con l’aggiunta di obinutuzumab, rispetto al 75,2% con la chemio-immunoterapia.
“Nei 2 regimi sperimentali con acalabrutinib – sottolinea Tedeschi - si evidenzia, quindi, un netto vantaggio rispetto alla chemio-immunoterapia, che è particolarmente evidente nei malati a più alto rischio, cioè nei pazienti con immunoglobuline di superficie non mutate. Sono state osservate anche risposte globali profonde, pari a circa il 93% in entrambi i regimi con acalabrutinib, e durature. Inoltre si conferma l’alto livello di tollerabilità di acalabrutinib. Le linee guida" europee "Esmo raccomandano l’utilizzo di terapie a durata fissa laddove sia stata identificata pari efficacia dei trattamenti. Da un lato, grazie alla possibilità di sospendere il trattamento, si riducono gli eventi avversi a lungo termine. Dall’altro, i clinici riescono a gestire meglio la malattia, con una sensibile riduzione dei costi per il sistema sanitario. Inoltre, il regime acalabrutinib più venetoclax è completamente orale, con ulteriori vantaggi per la qualità di vita dei pazienti, che possono ridurre gli accessi in ospedale, assumendo la terapia a casa”. La sicurezza e tollerabilità del trattamento sono risultate coerenti con il profilo di sicurezza già noto e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
Al Congresso Ash sono stati presentati anche i risultati aggiornati dello studio Echo su acalabrutinib in combinazione con chemio-immunoterapia (bendamustina e rituximab) nel trattamento di prima linea di pazienti over 65 con linfoma mantellare. Questa neoplasia rappresenta il 6% dei linfomi non Hodgkin e si stimano in Italia, ogni anno, circa 860 nuovi casi. “Il linfoma mantellare è un tumore del sangue che ha origine nei linfonodi, diffusi in tutto l’organismo, e deriva dai linfociti B – afferma Carlo Visco, professore associato di Ematologia e coordinatore dell’Unità Linfomi all’Università di Verona - L’età media dei pazienti è di circa 65 anni. La malattia può presentarsi in diverse forme, ad esempio con l’ingrossamento di un linfonodo del collo, dell’ascella o dell’inguine oppure può localizzarsi a livello gastroenterico. Un’altra forma di presentazione è costituita da alterazioni dell’emocromo, ad esempio con aumento dei linfociti. La malattia è caratterizzata da una particolare aggressività clinica e da caratteristiche biologiche peculiari su cui si sta focalizzando, nonostante la relativa rarità, l’attenzione della ricerca scientifica”.
Echo è uno studio di fase 3 randomizzato con placebo nel braccio di confronto. Il regime di combinazione con acalabrutinib - chiarisce Visco -ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 27% rispetto alla chemio-immunoterapia, attuale standard di cura nei pazienti con linfoma a cellule mantellari non precedentemente trattati. A questo risultato si associa una tendenza favorevole, non significativa dal punto di vista statistico, ma importante clinicamente, nella sopravvivenza globale grazie alla nuova combinazione. Questo vantaggio è tanto più importante perché, nello studio Echo, i pazienti che presentavano progressione di malattia nel braccio con la terapia standard potevano passare al trattamento con acalabrutinib. L’aggiornamento dei dati dello studio, presentati al Congresso Ash, ha inoltre dimostrato un significativo vantaggio della sopravvivenza libera da progressione anche nelle sottopopolazioni ad alto rischio (pazienti con mutazione di Tp53, con alta cinetica cellulare o con morfologia blastoide), che sono le più difficili da trattare, ed è stata evidenziata una buona tollerabilità. Alla luce di queste evidenze, la combinazione acalabrutinib e chemio-immunoterapia ha il potenziale per modificare il paradigma della terapia di prima linea nei pazienti over 65 con linfoma mantellare".
"Nella leucemia linfatica cronica, l’innovazione permette di guardare oltre i trattamenti basati sulla chemioterapia – sottolinea Rosalba Barbieri, vicepresidente Ail (Associazione italiana contro leucemie linfomi e mieloma) - Le nuove terapie consentono di attribuire un valore diverso al tempo vissuto con la malattia cronica e la qualità di vita diventa un aspetto fondamentale. Le prospettive offerte dalla nuova combinazione orale a durata fissa sono molto importanti anche da un punto di vista psicologico, perché il paziente, pur vivendo con una malattia cronica, è consapevole del termine finale del trattamento".
La ricerca sta aprendo nuove strade anche in un tumore del sangue raro e aggressivo come il linfoma mantellare. "Terapie innovative - aggiunge Barbieri - hanno dimostrato di essere efficaci anche nelle sottopopolazioni ad alto rischio, salvaguardando anche in questi casi la qualità di vita. Ail da 55 anni è al fianco dei pazienti ematologici, supportando la ricerca scientifica per migliorare la loro qualità e aspettativa di vita e assistendo i pazienti e le famiglie in tutte le fasi del loro percorso con servizi adeguati alle loro esigenze".
“L’onco-ematologia rappresenta una branca altamente specializzata della medicina, nella quale AstraZeneca si è avventurata con successo già da tempo – conclude Paola Morosini, Medical Affairs Head Oncology AstraZeneca - Abbiamo compiuto progressi significativi nel trattamento della leucemia linfatica cronica. Lo studio Amplify è fondamentale, perché combina acalabrutinib, un inibitore di Btk di seconda generazione, con venetoclax, esplorando un regime completamente orale a durata fissa. Questa nuova opzione terapeutica si propone come efficace e sicura per i pazienti con leucemia linfatica cronica non precedentemente trattata. Siamo inoltre entusiasti di espandere la nostra presenza nel campo dei linfomi, con un focus particolare sul linfoma mantellare. Con lo studio Echo, che prevede una nuova indicazione per acalabrutinib, puntiamo a introdurre una terapia mirata che rappresenterà un primo passo cruciale verso un cambiamento significativo, offrendo nuove speranze ai pazienti affetti da questa patologia. Grazie a Echo, stiamo segnando la nostra prima pietra miliare nel campo dei linfomi, con l’obiettivo di espanderci ulteriormente con la nostra pipeline, includendo il linfoma diffuso a grandi cellule B e il linfoma follicolare. Il nostro impegno verso l’innovazione continua, mirato a sviluppare una pipeline che risponda ai bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti onco-ematologici, integrando i risultati di una ricerca scientifica di rilievo. A testimonianza di questo impegno, AstraZeneca sta attualmente sviluppando 106 studi in oncologia, molti dei quali focalizzati sull’ematologia”.
Con acalabrutinib sono state trattate oltre 85mila pazienti in tutto il mondo ed è approvato per il trattamento della Cll, del linfoma linfocitico a piccole cellule (Sll) negli Stati Uniti e in Giappone; per la Cll nell’Ue e in numerosi altri Paesi a livello globale e in Cina per Cll e Sll ricorrenti o refrattari.
- 11:41 - Piazza Fontana: Ascani, 'memoria dovere per salvaguardia democrazia'
Roma, 12 dic. (Adnkronos) - "55 anni fa la strage di Piazza Fontana lacerava la storia del Paese. Il terrorismo nero, la strategia della tensione e il sangue sparso con l’obiettivo di sovvertire lo Stato. Fallito, grazie alla reazione forte di istituzioni e cittadini. La memoria è un dovere comune per salvaguardare e ravvivare la nostra democrazia". Lo scrive sui social Anna Ascani.
- 11:41 - Energia: Costa (M5s), 'inverno di caro bollette e governo non tutela famiglia, è allarme sociale'
Roma, 12 dic. (Adnkronos) - "L’autonarrazione del governo che dice di essere al fianco dei cittadini viene di nuovo smentita dai fatti. Come riporta il dossier diffuso da Ecco, questo inverno sarà drammatico per l’aumento dei prezzi del gas. La povertà energetica peggiorerà ulteriormente, e non ci sono misure per calmierare le bollette che costeranno circa il 20% in più rispetto al picco post inizio della guerra Russia-Ucraina. Cosa fa il governo nazionale? Con la legge di bilancio dà il colpo di grazia all’efficienza energetica per gli edifici smontando anche gli incentivi al 65%. Smantellare le politiche per l’efficienza energetica, senza offrire alternative, espone le famiglie a costi energetici insostenibili". Così il vicepresidente della Camera in quota Movimento 5 stelle, Sergio Costa.
"E non vengano a propinarci false soluzioni come il nucleare, che ha tempi di realizzazione lunghissimi e costi altissimi che ricadranno sui cittadini e sulle bollette. Le soluzioni più efficaci sono quelle più economiche e già disponibili come rinnovabili e efficienza. Ma il governo complica, invece di semplificare, il quadro regolatorio per le autorizzazioni per le rinnovabili. Così non si va da nessuna parte, mentre i cittadini dovranno pagare sempre di più. Tutto ciò è ridicolo, e drammatico", conclude Costa.
- 11:39 - Migranti: Boccia, 'governo riferisca su Yasmine, perché Guardia costiera non sapeva nulla?'
Roma, 12 dic. (Adnkronos) - “Chiedo al Governo e ai ministri competenti, al ministro dell’Interno di riferire al più presto al Senato per quella che non è solo una tragedia collettiva perché questa volta Yasmine è il nome della nostra vergogna. Il volto di una bambina che è un’immagine emblematica della deriva della civiltà umana". Lo ha detto in aula il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
"Una bambina di undici anni che ha resistito per molte ore al mare. Unica sopravvissuta dell’ennesima strage senza colpevoli. Una bambina che veniva dalla Sierra Leone, un Paese tutto tranne che sicuro. Si è imbarcata in Tunisia a Sfax con il fratello che adesso è in fondo al mare insieme ad altri 45 esseri umani. Per fortuna c’erano i volontari di una delle Ong che, nonostante le campagne di odio continuo, costante contro di loro, sono sempre li a fare quello che dovrebbero fare tutti gli stati civili che danno vita alla nostra Europa e che forse così civili non solo. Dovremmo ringraziare quei volontari che sono convinti che non sia mai giusto non tendere la mano a chi è in difficoltà in mare".
"E invece si sta sistematicamente smantellando con una azione pervicace e capillare la rete dei soccorritori con una sequela di decreti disumani. Signor presidente chiediamo che il Governo venga a riferire in aula sulle ragioni per cui a dieci miglia da Lampedusa sono morte 45 persone abbandonate delle quali nessuno sapeva nulla e per le quali nessuno si è mosso in tempo. Vorremmo sapere perché la Guardia Costiera non è intervenuta. Perché ricordo a tutti, e prendo in prestito le parole della poetessa Warsan Shire, ‘nessuno mette i suoi su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra’”.
- 11:39 - Ddl sicurezza: Bonelli-Fratoianni, 'sabato in piazza per fermare deriva autoritaria governo'
Roma, 12 dic. (Adnkronos) - "Sabato prossimo in piazza contro il 'ddl sicurezza' del governo Meloni, giustamente rinominato 'ddl Paura', che mira semplicemente a reprimere il dissenso e restringere i diritti dei cittadini del nostro Paese". Lo affermano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs.
"Quello della destra - proseguono i leader di Avs - è un attacco diretto ai lavoratori che difendono i propri posti di lavoro, agli studenti che vorrebbero una scuola pubblica degna di questo nome, a coloro che si battono per l'ambiente e per chi chiede un'abitazione dignitosa. È una minaccia diretta a chi vuole alzare la testa e far sentire la propria voce. Un pericolo democratico per tutto il Paese".
"Per questo Avs sarà in piazza sabato 14 dicembre al fianco della rete 'A pieno regime - No ddl sicurezza'. Perché abbiamo bisogno di tutti e di tutte per fermare la deriva autoritaria di questo governo", concludono Bonelli e Fratoianni.