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Rimborso Imu, Rivoluzione civile denuncia Berlusconi

Gianfranco Mascia, candidato al Consiglio regionale del Lazio con il partito di Ingroia, chiede di valutare eventuali irregolarità a proposito della lettera e di alcuni manifesti elettorali. La replica del leader Pdl: "Non sanno più dove attaccarsi"
Silvio Berlusconi
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Un esposto alla procura di Roma. Gianfranco Mascia, candidato al Consiglio regionale del Lazio con Rivoluzione civile di Ingroia ha presentato una denuncia nella quale chiede di valutare l’eventuale sussistenza di profili penali nella lettera sul rimborso Imu a firma Silvio Berlusconi, recapitata a numerosi cittadini. Nell’esposto, che prende spunto anche dall’affissione di manifesti con la scritta “Per ottenere il rimborso dell’Imu 2012 devi votare il Pdl”, si ipotizzano i reati di truffa e di violazione dell’articolo 97 del Testo Unico della Legge Elettorale.

Mascia ha detto di essersi rivolto alle autorità per chiedere “l’eventuale verifica di voto di scambio“. “Milioni di italiani – ha aggiunto – hanno infatti ricevuto nella propria cassetta delle lettere una busta-truffa con la scritta ‘Rimborso Imu’ e con una missiva, a firma Berlusconi, il cui testo sembra proprio una promessa di soldi in cambio del voto”. “Nella missiva ci sarebbe scritto – indica Mascia nella denuncia – ‘dunque anche Lei, se proprietario della prima casa oppure di terreni o fabbricati agricoli avrà diritto a essere rimborsato per quanto versato'”. Inoltre il candidato di Rivoluzione civile ha riferito ai giornalisti di aver inviato una lettera al prefetto di Roma al fine di “accertare la sussistenza di eventuali irregolarità elettorali” e coprire i manifesti che hanno tappezzato i muri delle strade della capitale. “Chiediamo alle autorità di intervenire poiché questa vicenda del rimborso Imu è l’ultima truffa agli italiani e al prefetto Pecoraro chiediamo di coprire i manifesti che hanno un messaggio falso e oggetto di una denuncia all’autorità giudiziaria”. E’ arrivata poi la replica di Berlusconi: “Non sanno più dove attaccarsi. La lettera è così chiara che nessuno può pensare che sia inviata dall’ufficio delle Entrate”.

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