
- 12:48 - Dazi: Bonelli, 'Meloni non fa la patriota, Parlamento voti per sostenere Ue'
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - "Mentre tutti i capi di governo dei principali Paesi europei si sono espressi duramente contro la minaccia dei dazi imposta dal presidente Usa Donald Trump, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è rimasta in silenzio, dimostrando di non essere affatto patriottica. I dazi imposti da Trump, infatti, danneggerebbero pesantemente la nostra economia, così come quella degli Stati Uniti. L’unica cosa che la premier dovrebbe fare è unirsi all’Unione Europea per condannare i dazi di Trump e preparare adeguate contromisure". Lo dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
“Sarebbe una scelta contraria all'interesse nazionale se la presidente Meloni decidesse di trattare da sola con Trump, il cui obiettivo principale è quello di indebolire e dividere l'Europa. La premier, in un momento così delicato, coinvolga il Parlamento. Una discussione con un voto finale sul no ai dazi e sul sostegno all’Unione Europea avrebbe il nostro supporto", conclude Bonelli.
- 12:30 - Truffe: raggiro in nome Crosetto, i due indagati con precedenti, caccia a complici italiani
Milano, 14 feb. (Adnkronos) - Uno dei due indagati olandesi, a cui è riconducibile uno dei conti su cui è stata trovata la cifra del raggiro a Massimo Moratti, ha precedenti per spaccio di droga. Anche l'altro titolare del conto bancario 'congelato' è già noto ma avrebbe precedenti più lievi. E' uno dei dettagli dell'inchiesta sulla presunta truffa in cui è stato utilizzato il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto per tentare raggiri milionari ai danni delle più note famiglie dell'imprenditoria italiana. I due indagati, due adulti di 50 e 60 anni, avrebbe agito con altri complici: la procura di Milano è convinta che delle rete facciano parte più italiani, visto il concentrarsi proprio su certi cognomi famosi.
La procura che indaga per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e sostituzione di persona (il gruppo ha simulato la voce del ministro, di è finta personale del suo staff o un generale) sta cercando anche di lavorare sulla titolarità dei numeri di telefono usati per contattare le vittime - tra chi non è caduto nel tranello le famiglie Del Vecchio e Beretta, l'imprenditore Marco Tronchetti Provera e lo stilista Giorgio Armani - che sono state cercate con insistenza. Massimo Moratti, i cui soldi sono stati recuperati sui conti olandesi, nonostante avesse già versato 980mila euro ha continuato ad essere bersagliato con richieste di cifre dello stesso esorbitante importo prima che la sua denuncia non facesse scattare l'indagine.
- 12:27 - Caso Denise: legale ex pm Angioni, 'segnalato da Procuratore Marsala, iniziativa che sconcerta'
Palermo, 4 feb. (Adnkronos) - L'avvocato Stefano Giordano, appartenente al Foro di Milano, ha appreso di essere "stato fatto oggetto di una segnalazione da parte del Procuratore della Repubblica di Marsala", per "le Sue valutazioni" - alla Procura Generale di Palermo, che ha poi doverosamente trasmesso gli atti al Consiglio dell'Ordine "per le eventuali determinazioni ed iniziative di Vostra competenza". Lo rende noto lo stesso legale. "La segnalazione del Procuratore della Repubblica di Marsala riguarda "il comunicato stampa a firma dell'avvocato Stefano Giordano ... a seguito della sentenza di condanna emessa dal Giudice Monocratico del Tribunale di Marsala in data 10 dicembre 2024 a mesi quattro di reclusione nei confronti di Maia Angioni per il reato di cui all'art. 595 comma 3 CP" e, in particolare, la dichiarazione dello stesso secondo cui "Al deposito delle motivazioni impugneremo la sentenza e siamo sicuri che la Corte di Appello porrà rimedio alle gravi violazioni di legge poste in essere dalla Procura di Marsala e refluite nella sentenza di oggi", si legge in una nota. Maria Angioni è l'ex pm che si occupò del caso della scomparsa di Denise Pipitone a Mazara del Vallo nel 2004. La pena, sospesa, di quattro mesi di reclusione è stata stabilita per il reato di diffamazione in tesi commesso ai danni dell'ex Ispettore Vincenzo Tumbiolo, già in forze al Commissariato di Mazara del Vallo. La condotta diffamatoria sarebbe consistita nell'avere detto, nel corso della trasmissione televisiva Mattino Cinque in una puntata andata in onda nel 2021: "Bisognerebbe fare una chiacchierata con questi qua", riferendosi proprio a Tumbiolo e ad altri due esponenti delle forze dell'ordine incaricati delle indagini sul caso Pipitone.
"L'iniziativa lascia, francamente, sconcertati- dice Giordano - Come accaduto in altre vicende salite purtroppo agli onori della cronaca, da parte di un'Autorità Giudiziaria e, in particolare, dal Procuratore della Repubblica di Marsala viene messo in atto un evidente tentativo di attentare al fondamentale - e costituzionalmente garantito - diritto di difesa (oltreché al diritto di critica, il cui libero esercizio da parte di chiunque è essenziale in uno Stato democratico)".
"L'impugnazione dei provvedimenti giudiziari rappresenta, infatti, una delle principali estrinsecazioni del diritto di difesa. E le "violazioni di legge" (gravi e non) costituiscono, per eccellenza, motivi di impugnazione: come prevedono testualmente le disposizioni processuali del nostro ordinamento, che forse qualcuno ha dimenticato (tanto da ritenere, forse, che ogni avvocato che propone un appello o un ricorso in Cassazione, denunciando una violazione di legge, debba diventare destinatario di un esposto?!)", aggiunge Giordano. "Perciò, segnalare un avvocato perché, nel suo ruolo di difensore, ha affermato che una sentenza sarebbe il frutto di "gravi violazioni di legge" significa calpestare illegittimamente e inammissibilmente l'essenza stessa di quel ruolo. Peraltro, si nutre fiduciosa certezza che i giudici della Corte d'Appello di Palermo (i quali saranno chiamati a pronunciarsi su quelle dedotte violazioni di legge) non si lasceranno influenzare dall'iniziativa del Procuratore della Repubblica di Marsala e conserveranno integra la loro - più volte sperimentata - autonomia e serenità di giudizio. Di contro, sarebbe cosa buona se la Procura della Repubblica di Marsala - anziché impiegare il proprio tempo ad attaccare un avvocato che svolge semplicemente il proprio ruolo - riuscisse finalmente a sollevare la cortina di assoluto mistero che, a distanza di trent'anni, continua immutabilmente ad avvolgere la scomparsa della piccola Denise Pipitone". "Dal canto suo, l'avvocato Giordano riserva naturalmente di assumere ogni opportuna iniziativa a tutela della propria onorabilità e delle proprie funzioni".
- 12:26 - Sicilia: inaugurazione anno giudiziario Tar, 'ricorsi in calo'
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - Ricorsi in calo, nel 2024, davanti al Tar Sicilia. E' quanto emerge dalla relazione di Salvatore Veneziano, all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo. Ecco i dati: "Nel corso del 2024 sono stati depositati 1.817 nuovi ricorsi, in decremento (-175, circa -8,8%) rispetto al totale dei depositi dell'anno precedente. Il dato risulta però in qualche modo bilanciato dall'incremento dei ricorsi per motivi aggiunti, aumentati dai 169 del 2023 ai 250 del 2024 (circa il +48%)". "Operando il confronto per materia tra i dati statistici dei nuovi ricorsi del 2024 rispetto a quelli dell'anno precedente, appare meritevole di segnalazione - ha aggiunto Veneziano - la flessione in materia di edilizia e urbanistica (-130), di beni paesaggistici (-38), di appalti (-28), di sanità pubblica (-22), di servizi pubblici (-20), di concorsi (-16), di professioni e mestieri (-13), di personale della Polizia di Stato (-13), di credito e risparmio (-11) e di informative antimafia (-8) - oltre a minori flessioni in altre materie nel dettaglio evidenziate nell'apposita tabella - solo parzialmente bilanciata dall'incremento dei ricorsi in materia di istruzione e insegnanti (+66), di personale all'Arma dei Carabinieri (+28), di ambiente (+23), di armi (+16), di regione (+14) e di stranieri (+11) -, oltre a minori incrementi in altre materie nel dettaglio evidenziate nell'apposita tabella". "L'attività nel 2024 ha consentito l'ulteriore riduzione del tempo medio di durata di un giudizio, passato dai 1.113 giorni del 2021, 796 giorni del 2022 e 617 giorni del 2023, ai 453 giorni del 2024 (corrispondente a una durata media pari a circa 15 mesi); si tratta di una durata ampiamente inferiore alla soglia dei tre anni - ha aggiunto Veneziano - Risulta già ampiamente conseguito, anche in senso "dinamico", il risultato finale previsto per questo Ufficio giudiziario dallo specifico programma nazionale Pnrr, finalizzato a ridurre entro il mese di giugno 2026 del 70% il contenzioso amministrativo pendente al 31 dicembre 2019, che fissava tale soglia per questo Ufficio in 2.818 ricorsi pendenti residui".
- 12:24 - Intecs, al via nuova governance: Ciongoli presidente e Ad
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - Intecs, società ingegneristica hightech, annuncia la nuova organizzazione e la razionalizzazione di tutte le sue attività focalizzate sui settori aerospazio, difesa, rail, trasporti, smart system e fintech e un nuovo assetto di governance, con il presidente esecutivo, Giuseppe Ciongoli, che assumerà anche tutte le deleghe in funzione di amministratore delegato, mentre Annalisa Franciosi, dimessasi da consigliere delegato della società, manterrà l’incarico di Cfo.
Il CdA della società ha inoltre deliberato di avviare il processo che porterà alla riorganizzazione delle attività in tre macro-divisioni. Il direttore generale Massimo Mannori, nominato ad ottobre dello scorso anno, ha presentato il piano. L'operazione, nella cornice degli obiettivi strategici del piano 2025-2028, consente “un'ulteriore semplificazione della struttura operativa di Intecs e allinea la struttura del business alle best practice di settore”, fa presente l’azienda.
“Sono estremamente lieto di godere della fiducia degli azionisti di Intecs, condizione necessaria per condurre l’azienda lungo un percorso di crescita sostenibile, grazie allo sviluppo di nuovi prodotti, al consolidamento economico - finanziario e all’incremento del portafoglio ordini”, ha dichiarato Ciongoli. E Mannori, dal canto suo, ha sottolineato che "il focus dell’azienda è sempre stato e rimarrà l'alta tecnologia: oggi con la nuova organizzazione vogliamo far evolvere Intecs trasformandola da azienda di servizi in un'azienda di engineering sempre più focalizzata sui prodotti, dai quali arriverà gran parte del fatturato. Siamo assolutamente confidenti che anche grazie al nuovo assetto organizzativo e di governance avremo una robusta crescita del business e della nostra società".
- 12:17 - Ucraina: Vance, 'Europa dovrebbe ovviamente partecipare ai colloqui'
Berlino, 14 feb. (Adnkronos/Afp) - Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha dichiarato che l'Europa dovrebbe unirsi ai colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina, dopo che una telefonata diretta tra il presidente Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin ha fatto temere che ne sarebbero esclusi. Parlando ai giornalisti, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, Vance ha detto che "certo che l'Europa dovrebbe, ovviamente", essere coinvolta nei negoziati insieme a Stati Uniti, Russia e Ucraina.
- 12:11 - Cancro prostata, risultati positivi per darolutamide più Adt su sopravvivenza
Roma, 14 feb. (Adnkronos Salute) - Nei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHspc) ad alto e basso volume, darolutamide più terapia di deprivazione androgenica (Adt) ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione radiologica (rPfs) del 40% e del 70% rispettivamente, rispetto a placebo più Adt. Sono i nuovi dati di sottogruppo dello studio di fase 3 Aranote presentati all'Asco Gu Congress 2025, l'American Society of Clinical Oncology Genitourinary Cancer Symposium in corso fino al 15 febbraio a San Francisco, California. I risultati dello studio Aranote presentati al Congresso Esmo 2024 - spiega Bayer in una nota - hanno mostrato che darolutamide più Adt ha ridotto significativamente il rischio di progressione radiologica o di morte del 46% rispetto a placebo più Adt (HR 0,54; CI 95% 0,41-0,71; P<0,0001), nei pazienti con mHspc. L'incidenza globale degli eventi avversi è risultata bassa e simile nei gruppi di trattamento e nei sottogruppi ad alto e basso volume e coerente con la popolazione globale.
Il tumore della prostata è il secondo più comune negli uomini. Solo il 30% dei pazienti con diagnosi di mHspc sopravvive 5 anni e oltre dopo la diagnosi. La maggior parte dei pazienti presenta progressione al tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCrpc), una malattia con sopravvivenza a lungo termine limitata. "Nel 2024, in Italia, sono state stimate circa 40.100 nuove diagnosi, che pongono il tumore della prostata come il più frequente negli uomini nel nostro Paese - spiega Orazio Caffo, direttore Oncologia all'ospedale Santa Chiara di Trento - Ogni persona colpita dalla malattia richiede un approccio terapeutico personalizzato".
"I benefici di darolutamide, in associazione a terapia ormonale e a chemioterapia - prosegue lo specialista - erano già stati evidenziati nei pazienti con tumore della prostata metastatico ormonosensibile nello studio di fase 3 Arasens. Gli ulteriori risultati dello studio Aranote, presentati al Congresso Asco Gu di San Francisco, mostrano il grande valore di darolutamide associato alla sola terapia di deprivazione androgenica, indipendentemente dal volume di malattia (alto o basso che sia). La combinazione con darolutamide - precisa - non solo migliora il controllo della malattia ritardandone la progressione, ma salvaguarda anche la qualità di vita con un profilo di tossicità molto limitato, aspetto fondamentale per i pazienti colpiti dalla neoplasia in fase metastatica. Ci auguriamo che l'approvazione regolatoria della combinazione di darolutamide associata alla sola terapia di deprivazione androgenica sia rapida, in modo da poter avere a disposizione un'arma in più, efficace e ben tollerata".
Aggiunge Fred Saad, professore e presidente Surgery and Director of Genitourinary Oncology all'University of Montreal Hospital Center (Chum), e investigatore principale dello studio Aranote: "I risultati più recenti dello studio Aranote, in aggiunta a quelli rilevati nello studio Arasens, forniscono un'ulteriore prova della grande efficacia e del profilo consistente di sicurezza di darolutamide più Adt nel tumore della prostata ormonosensibile metastatico ad alto e basso volume, sia con docetaxel che senza. Questi dati importanti rafforzano il potenziale di darolutamide come opzione terapeutica fondamentale per i clinici, offrendo, una volta approvato, la flessibilità nel personalizzare le cure con o senza chemioterapia, affrontando le diverse esigenze dei pazienti con tumore della prostata". Nello studio Aranote, gli eventi avversi legati al trattamento sono risultati bassi e simili nei sottogruppi ad alto e basso volume, coerenti con la popolazione globale.
"La nostra missione - afferma la vicepresidente esecutivo, Global Product Strategy and Commercialization e Membro del Pharmaceuticals Leadership Team di Bayer, Christine Roth - è focalizzata sulla trasformazione della cura del tumore della prostata e sul miglioramento dei risultati dei pazienti in tutti gli stadi della malattia. Le evidenze sempre più corpose di darolutamide sottolineano il suo significativo potenziale nel rispondere alle diverse esigenze dei pazienti affetti da tumore della prostata. Questo comprende non solo il miglioramento della sopravvivenza e il significativo rallentamento della progressione della malattia, ma anche la sicurezza che i pazienti possano continuare le attività di tutti i giorni con una minima interferenza di altri farmaci".
Altri dati presentati ad Asco Gu 2025 riguardano un'analisi di sottogruppo per età dello studio di fase 3 Arasens e un'ulteriore analisi dei dati real-world, sia nei pazienti con mHspc con risposta positiva a darolutamide in combinazione con Adt che con docetaxel per i principali endpoint clinici rilevanti. I dati su 1.305 pazienti con età tra 41 e 89 anni hanno mostrato che quelli con mHspc hanno beneficiato di darolutamide in combinazione con Adt e docetaxel, indipendentemente dall'età (<75 anni e ≥75 anni). Miglioramenti consistenti sono stati osservati nella sopravvivenza globale, nel tempo allo sviluppo di Crpc e nel tempo all'inizio della terapia successiva. Darolutamide è stato ben tollerato. Inoltre, un'analisi retrospettiva di coorte della triplice terapia con inibitori della via del recettore degli androgeni ha riscontrato che la terapia con darolutamide, Adt e docetaxel ha ridotto la probabilità di interruzione del trattamento, di progressione a mCrpc e a un maggior numero di pazienti con risposta Psa rispetto ad abiraterone più Adt più docetaxel. Darolutamide, inibitore orale del recettore degli androgeni (ARi), e quindi della crescita delle cellule tumorali prostatiche, sviluppato congiuntamente da Bayer e Orion Corporation, un'azienda farmaceutica finlandese, è già approvato nel'mHspc, in combinazione con Adt e docetaxel, in più di 80 Paesi nel mondo.
