Con una cittadinanza italiana in mano, nel 1991 sono arrivata a Italia con marito e 2 figli piccoli. Un conoscimento della lingua a dir poco discreto. Leggere i giornali per me, con un dizionario accanto, era anche imparare l’italiano. Ho cominciato a leggere Indro Montanelli e mi ricordo che per capirlo meglio cercavo biografie e anche chiedevo al primo italiano che mi trovavo davanti: “Chi è Indro Montanelli?”…Devo dire che ci sono degli italiani che pur di non dimostrare la loro ignoranza sparano “cazzate”, ed è così che alla mia domanda mi rispondevano sparando delle cazzate,ma quante cazzate, solo pochi mi davano un’idea chiara di questo “padrazo” della lingua italiana e del giornalismo.

Dico “padrazo” della lingua italiana perchè è con lui, leggendo le sue carte sul Corriere prima, poi comprando i suoi libri o ascoltandolo in tv che ho imparato l’italiano…

Comprare LA STORIA D’ITALIA scritta da Indro Montanelli, è stato un sacrificio economico, ma quante soddisfazioni leggerla, conoscere l’Italia, e trovare risposte a tanti perchè. Ho trovato soddisfazione anche nel potermi trovare con “le armi” per rispondere a tanti “italioti” che opinavano di lui senza conoscerlo. Gli stessi ipocriti che poi piangevano la sua morte.

Oggi mi trovo in Argentina, problemi familiari hanno fatto sì che due anni fa ritornassi con la mia famiglia. Nel mio ultimo compleanno in Italia ricevo come regalo “la mia eredità sono io”..

Non voglio con questa mail participare a nessun concorso, per ragioni ovvie visto che mi trovo a 11000 km. solo voglio rendere un umile ma sincero omaggio a chi, per me, è stato IL PATRONO DELLA LINGUA ITALIANA; IL PATRONO DEL GIORNALISMO, un intellettuale con una ironia squisita.

Ho imparato tanto, ma proprio tanto con Lui.

E come ha scritto lui..”un sogno che via via che invecchio mi ritorna sempre più frequente….” tornare un giorno in Italia, arrivare a Valdarno e tra i giardini di ciliegi in Fucecchio trovare questo “vecchio saggio”, ma purtroppo lo troverei sicuramente piangendo di vedere la bella l’Italia ridotta così e sicuramente lamentandosi di non essere stato ascoltato quando chiedeva al più colpevole: “NON metterti in politica…sarà un grosso sbaglio” (Prometto che se il mio sogno diventasse realtà a Indro non gli farei mai sapere del “papi”, del bunga bunga, della nipote di Mubarak, delle signorine candidate in Parlamento e mi fermo qui).

Grazie Marco Travaglio per lasciarmi rendere quest’umile omaggio a chi per me è stato un MAESTRO nella sua terra ed un MAESTRO in terre altrui.

Approfitto dell’opportunità anche per farti i miei più sinceri complimenti per il lavoro che stai svolgendo come giornalista, ho letto i tuoi libri, adoro la tua ironia e ti seguo quando posso via internet quando sei insieme a Santoro.

Indro ha lasciato un successore e il suo nome è Marco Travaglio.

Alicia Presa