Si è spento oggi pomeriggio a 84 anni in una clinica romana, Elio Pagliarani, uno dei massimi esponenti della Neoavanguardia italiana. Nato a Viserba, una frazione di Rimini, il 25 maggio del 1927, Pagliarani ha collaborato con il Gruppo ’63, nel quale hanno militato scrittori e poeti come Aldo Palazzeschi, Edoardo Sanguineti, Umberto Eco, Nanni Balestrini, Giorgio Manganelli, per citarne solo alcuni. Il ‘Gruppo’ prende il nome dalla data della loro prima riunione, avvenuta dal 3 all’8 ottobre del 1963, presso l’Hotel Zagarella a Solunto, a pochi chilometri da Palermo.

Quando Pagliarani vi aderì, aveva già pubblicato un poemetto sperimentale intitolato ‘La ragazza Carla’, definito dalla critica la sua opera più significativa, apparso dapprima su una rivista letteraria nel 1960, e successivamente pubblicato in volume nel 1962.

Il poeta, laureatosi in Scienze politiche a Padova, ha collaborato alle più importanti riviste del secondo Novecento, tra le quali ‘Officina’, ‘Quindici’, ‘Il Verri’, ‘Nuovi argomenti’, ‘Il Menabo”. Dopo avere vissuto dagli anni quaranta a Milano, ed essere stato redattore de L’Avanti’ negli anni cinquanta, si è trasferito nella capitale negli anni sessanta e, a partire dal 1968, ha lavorato come critico teatrale a ‘Paese Sera’. Nel 1971 ha fondato la rivista ‘Periodo Ipotetico’ diventandone il direttore, facendo parte anche della redazione di ‘Nuova Corrente’. Negli anni Ottanta ha fondato e diretto con Alessandra Briganti la rivista di ‘Letterature Ritmica’.

Nelle sue raccolte degli anni cinquanta, ‘Cronache e altre poesie’ e ‘Inventario privato’, Pagliarani affronta temi realistici come quello del lavoro, dell’economia e della vita delle classi subalterne. Protagonisti dei suoi versi sono gli operai, i camionisti, le commesse, i manovali e le dattilografe della Milano dell’epoca, tanto da venir poi essere definito il “poeta della classe operaia”. La sua continua ricerca, dopo ‘La ragazza Carla’, tenta le vie sperimentali con ‘Lezioni di Fisica’, del 1964, che nel 1968 farà parte di Lezioni di fisica e Fecaloro.

Inizia in questo periodo la stesura de ‘La ballata di Rudi‘, il suo secondo romanzo in versi, di cui una parte verrà pubblicata nel 1977, mentre l’edizione definitiva e completa si avrà solamente nel 1995. ”L’ho scritta tutta a Roma – ha scritto lo stesso Pagliarani sul suo sito- nel periodo dalla primavera del ’61 all’inverno ’94-’95. Nel corso di questo intervallo di oltre trent’anni ne ho pubblicati diversi brani”. Presente con i suoi scritti nell’antologia ‘I Novissimi’, a Pagliarani è andato il Premio Viareggio Poesia del 1995. Tra le sue ultime opere, gli ‘Esercizi platonici’ (1985), ‘Epigrammi ferraresi’ (1987) e ‘La bella addormentata nel bosco’ (1988).

d.t.

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