Ha segni di strangolamento il corpo della 18enne trovata senza vita in un monolocale a Monza ma sarà l’autopsia a verificare le cause del decesso. A trovare il cadavere della giovane originaria del Bangladesh è stato lo zio che la ospitava e ha chiamato i soccorsi. L’uomo è stato condotto in caserma perché il suo racconto non convince gli inquirenti. Ha raccontato di essere rientrato e di aver trovato la nipote ormai deceduta. Ma i Carabinieri intervenuti con il 118 e la scientifica per i rilievi, non hanno rinvenuto alcun segno di scasso e l’abitazione era in ordine, tanto da escludere che ci possa essere stata una colluttazione o che la ragazza possa aver subito un’aggressione.

La salma è stata trasportata a Milano per l’autopsia. Al momento non è ancora stato reso noto il nome della giovane, perché i familiari devono ancora essere avvertiti. Gli investigatori stanno sentendo anche i vicini. Lo zio si era  trasferito con la ragazza nell’appartamento solo una quindicina di giorni fa. Non sono ancora chiari i motivi per cui la ragazza avesse deciso di trasferirsi a Monza e lasciare la casa dei familiari, che si trova in provincia di Varese. Del caso si occupa il pubblico ministero di Monza, Alessandro Pepè, che si appresta ad aprire il fascicolo.

Dietro le tende verdi del vecchio palazzo di San Rocco, uno dei primi ad essere costruiti qui nella zona, secondo quanto raccontano i residenti accorsi anche dalle strade vicine per capire cosa fosse successo, si muovono solo gli inquirenti con la scientifica. La folla è tutta in strada, straordinariamente multietnica nel quartiere più popolato di stranieri della zona. Un ragazzo del Bangladesh dice di essere amico dello zio della giovane. “E’ qui da qualche anno, con la moglie e una figlia di due anni, lavora in un ristorante a Milano”, dice. Ma della 18enne “non so nulla”, aggiunge. Gli inquirenti lo stanno sentendo nel tentativo.

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