Sulla manovra economica, “sono assolutamente tranquillo, ma ci sono state delle dichiarazioni da parte delle opposizioni differenti dai fatti e dalla realtà che ci costringono a rassicurare le istituzioni europee”. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, arrivando a Bruxelles per incontrare il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy. Berlusconi conferma così la “linea” anticipata ieri nell’intervento a Mattino 5: sulla manovra non c’è alcun problema, ma dato che “i giornali e le opposizioni” seminano allarmi, lui si è sentito in dovere di chiedere udienza alle massime istituzioni europee. Non certo per il “timore” di incontrare i magistrati napoletani, che avrebbero voluto sentirlo oggi come parte lesa nell’inchiesta sulla presunta estorsione relativa al caso escort.

Meno tranquillo appare Umberto Bossi: se il governo terrà o meno “bisogna chiederlo a Berlusconi, io penso che per adesso tiene, poi molto dipende dall’Europa”. Nella conferenza stampa seguita all’incontro con Van Rompuy, Berlusconi ha attaccato di nuovo l’opposizione, che “critica la manovra con l’unico desiderio di dare una spallata al governo, senza capire che darebbe una spallata all’Italia, e con la chiara intenzione di rovinare l’immagine del presidente del Consiglio. Ma così invece rovina l’Italia”.

Sul provvedimento economico, aggiunge Berlusconi, “non c’è mai stata alcuna retromarcia” perché il decreto approvato dal governo prima di Ferragosto, e completamente stravolto nelle settimane successive, era già inteso come “migliorabile, lasciando intatti i saldi”. La manovra “andrà domani alla Camera con il voto di fiducia e sarà approvata senza cambiamenti. Il risultato sarà di saldi superiori a quelli concordati con la Bce”.

Berlusconi entra nel merito della questione pensioni: “Se l’Europa decidesse di dare indicazioni a riguardo, i governi sarebbero felici di aumentare l’età per andare in pensione perché obbligati, mentre ora sono in grandi difficoltà perché se aumentano l’età perdono voti”. Quanto a Van Rompuy, il presidente del Consiglio europeo ricorda di “essere stato in stretto contatto con il presidente Berlusconi durante il mese di agosto per quanto riguarda le misure di bilancio prese dall’Italia, e oggi il presidente Berlusconi mi ha informato del contenuto delle ultime decisioni prese che sono in questo momento sotto esame da parte del Parlamento italiano”. L’adozione della manovra è importante “non solo per l’Italia, ma anche per l’insieme dell’eurozona”. In particolare, Van Rompuy saluta con favore la “regola d’oro” del pareggio di bilancio inserito in Costituzione.

Intanto la Commissione europea smentisce di aver chiesto nuovi interventi economici all’Italia: “Temo ci sia stato un problema nella lettura del rapporto sulle finanze pubbliche di ieri”, fa sapere Amadeu Altafaj Tardio, portavoce del commissario Ue agli affari economici Olli Rehn. “La Commissione non ha chiesto misure aggiuntive né all’Italia né alla Spagna”, contrariamente a quanto riportato dai media. Il portavoce di Rehn aggiunge che il pacchetto di misure in discussione in Italia può invece “mettere il debito pubblico su un sicuro percorso di riduzione”.

Nel pomeriggio il premier sarà a Strasburgo dove è atteso dal presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, e più tardi avrà un incontro con il presidente dell’Europarlamento, Jerzy Buzek. Ieri Buzek aveva raggelato il governo italiano derubricando l’incontro a “visita di cortesia da un paio di minuti”. Cosa che ha rinfocolato le critiche sulla “fuga” di Berlusconi dai magistrati napoletani. Palazzo Chigi è intervenuto sottolineando che “tutte le polemiche in materia sono assolutamente strumentali”.

Intanto i legali del premier hanno depositato al Tribunale di Napoli una memoria difensiva sulla presunta estorsione ai danni del premier incentrata sulle escort “fornite” al premier dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. “La memoria difensiva non basta ad evitare il faccia a faccia coi magistrati”. precisa però il procuratore capo di Napoli, Giovandomenico Lepore, intervenuto a “24 Mattino” su Radio 24. Certo che del suo contenuto si terrà conto, ma “la parte lesa” va comunque sentita. “Abbiamo elementi per pensare che ci sia un’estorsione e la vittima, il premier, nega l’estorsione, quindi dobbiamo sapere i particolari”. La memoria difensiva “non basta perché è una versione unilaterale”, mentre al presidente Berlusconi “vanno fatte le domande e ci sono fatti specifici da contestare”. Il procuratore di Napoli rammenta che “nessun cittadino si può sottrarre a suo piacimento all’esame da parte dei magistrati. Lo stesso Presidente della Repubblica può essere sentito come teste, con prerogative come quella di essere sentito al Quirinale, ma non si può sottrarre”. Lepore precisa comunque: “Non credo che il premier stiafuggendo dai magistrati, comunque non si è presentato. Cercheremo un’altra data nei prossimi giorni”.

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