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Anci contro la manovra: sciopero dei sindaci
e ricorso alla Corte costituzionale

Nonostante la manovra sia già stata votata in Senato con voto di fiducia, i comuni continuano a protestare e a cercare un confronto per ottenere modifiche al testo. Giovedì prossimo la mobilitazione
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Dopo il sì alla manovra del Consiglio dei Ministri i sindaci italiani si mobilitano, proprio come avevano fatto il 29 agosto scorso a Milano. La data in calendario, per quello che si annuncia come un vero e proprio sciopero dei sindaci, è quella di giovedì prossimo. Il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno, annuncia “mobilitazioni in ogni consiglio comunale, con assemblee aperte a tutti i cittadini”. Anche il vicepresidente dell’Anci, Graziano Delrio annuncia iniziative contro il governo: “Senza voler creare troppi disagi ai cittadini vogliamo riconsegnarne simbolicamente le funzioni che ci sono state date dall’esecutivo, per far capire che non siamo in grado di adempiere ai doveri che la Costituzione ci impone a causa dei tagli imposti dalla manovra”.

Sempre giovedì le Regioni, insieme a Province e Comuni, consegneranno all’esecutivo i contratti del trasporto pubblico locale su ferro e gomma, mentre oggi invieranno una lettera al governo: la speranza è quella di riuscire a ottenere delle modifiche al testo. L’Anci presenterà un ricorso alla Corte Costituzionale sugli articoli 4 e 16 della manovra, cioè quelli che che obbligano le amministrazioni locali alla dismissione delle società partecipate e che intervengono sull’organizzazione istituzionale dei piccoli comuni. Il direttivo dell’Anci ha deciso di dare il via a un’iniziativa bipartisan, nel tentativo di fare approvare al Parlamento un ordine del giorno che impegni il governo a istituire una Commissione mista per il riassetto istituzionale, con la partecipazione degli enti locali. In programma anche la richiesta di un incontro con il governo, per capire in che modo il vincolo del pareggio di bilancio inciderà sui comuni.

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