“Un intervento sulla casta non è più prorogabile. È necessario che il Partito Democratico faccia una selezione, in modo da garantire che gli s…… (non ci va molto per il leggero, n.d.r.) vengano esclusi”. Rottamatore perfino nelle parole Pippo Civati. Il consigliere regionale lombardo del Pd e leader della giovane corrente dei rottamatori commenta così la questione morale all’interno del suo partito, che in questi giorni, col caso Penati, il caso Tedesco e il caso Pronzato sta mettendo alle strette il partito.

Civati parla da Albinea, un piccolo centro ai piedi dell’Appennino a pochi chilometri da Reggio Emilia, dove per il secondo anno consecutivo la corrente di Civati si incontra in una tre giorni a parlare di politica in senso stretto: primarie e democrazia interna al Pd, ma anche di temi come le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile.

Tante le presenze di spicco presenti: l’eurodeputata Debora Serracchiani, il vicepresidente dell’assemblea del partito Ivan Scalfarotto, la giornalista Arianna Ciccone, l’ex deputato dei Verdi, oggi nel Pd Carlo Monguzzi. Grande assente della kermesse, invece, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Una conferma sui rumors che da tempo vogliono una rottura tra i due leader dei rampanti quarantenni democratici? Ad Albinea gettano acqua sul fuoco. “Con Renzi ci sono divergenze su temi strettamente politici come il nucleare e i temi del lavoro”, spiega Civati che poi aggiunge. “L’idea è di incontrarci di nuovo come lo scorso anno a Firenze alla stazione Leopolda”.

A seguire la festa-campeggio sono arrivati a decine da ogni parte d’Italia. Marco Bani è un “rottamatore” di Pisa, iscritto nel Pd dal 2007 e già consigliere comunale Pd a Pisa. “Sono venuto a discutere della politica che non parla all’ombelico ma alle nuove generazioni. Vorremmo parlare di banda larga, di sviluppo sostenibile”.

Marco si definisce un “nativo democratico” entrato nel Pd in occasione delle primarie del 2007. Sulla questione morale la pensa così: “Tedesco dovrebbe dimettersi”. Sono in tanti a dirlo qui. Molti sono rimasti sconcertati dal caso di Filippo Penati, attuale vicepresidente del consiglio regionale ed ex presidente della Provincia di Milano. L’uomo che riuscì miracolosamente a strappare il feudo meneghino al centro-destra ha deluso molti: “Spero che Penati si dimetta non solo da vicepresidente ma anche da consigliere”, spiega una signora delle cucine della Festa de l’Unità dove è ospitato il raduno del popolo di Civati.

Tra chi invece vorrebbe aria nuova nel partito spicca anche una rottamatrice di rilievo come l’assessore al comune di Torino, Ilda Curti: “C’ è una questione morale nella politica di questo Paese e quindi anche nel Pd. C’è una disinvoltura nella gestione del potere che non sempre diventa criminale, ma che non si può trascurare. Sicuramente – prosegue l’assessore della giunta Fassino – non ho voglia di essere schiacciata tra un’antipolitica feroce e dall’altra parte un ceto politico che non riconosce la rabbia”. Fassino sa lei è qui a rottamare il partito? “Assolutamente sì!” assicura lei.

La parola d’ordine di Albinea è quella delle primarie, anche quelle di collegio se dovesse rimanere questa legge elettorale. “Se non si riuscirà a cambiare la legge elettorale il partito si organizzerà per far sì che la democrazia che è uscita dalla porta con il porcellum, rientri dalla finestra con le primarie”, chiosa Ivan Scalfarotto.

David Marceddu e Giulia Zaccariello

Della questione morale all’interno del Pd e dei rottamatori si parlerà lunedì sera alle 22:30 nel talk show E’ la stampa bellezza in diretta streaming sul sito de ilfattoquotidiano.it. Durante la trasmissione saranno trasmesse anche le voci del raduno di Albinea.

Articolo Precedente

Ravenna, festa dell’Unità con spogliarello. E’ scontro tra donne e uomini nel Pd

next
Articolo Successivo

Parma, Galan: “Niente soldi per il bicentenario di Verdi”

next