Nelle 24 ore che precedono il voto la propaganda elettorale e l’affissione di manifesti sono vietate. La legge è chiara, ma a Milano qualcuno ha deciso di violarla. E’ un lettore del Fatto Quotidiano a sorprendere un gruppo di persone mentre strappa alcuni manifesti per sostituirli con quelli del centrodestra. Sono le due e mezza del mattino di sabato e, tra gli altri, sono riconoscibili i manifesti della Lega Nord, quelli che mettono in guardia dalle zingaropoli e dalle moschee di Giuliano Pisapia. Peccato che a fare il lavoro sporco siano proprio tre extracomunitari.

Il concerto pro Pisapia in piazza del Duomo è finito da poche ore. “Dobbiamo fermarci entro la mezzanotte”, ha spiegato Claudio Bisio, conduttore della serata, a cinquantamila persone, “perché di lì in poi scatta il silenzio elettorale”. E mentre decine di migliaia di milanesi rincasavano, qualcuno violava le regole della competizione elettorale.

All’angolo tra via Ariberto e via San Vincenzo c’è una scuola elementare che ospita due sezioni elettorali. L’incrocio è pieno di manifesti, e alle due e mezza di notte tre stranieri si danno da fare per sostituire quelli affissi. Nel breve video consegnato a ilfattoquotidiano.it, il nostro lettore riconosce i manifesti della lista ‘Unione Italiana UI Librandi’, che al primo turno ha raccolto appena lo 0,28% per un totale di 1.649 preferenze. La lista fa parte della coalizione di Letizia Moratti. I tre vengono invitati a desistere, e nel bagagliaio dell’auto, con il necessario per l’affissione, sono riconoscibili anche i manifesti con i quali la Lega Nord mette in guardia gli elettori: “Con Pisapia più campi nomadi e la più grande moschea d’Europa”. Peccato che ad attaccarli, violando la legge, siano stati mandati proprio tre cittadini extracomunitari, costretti alla fuga quando il nostro lettore minaccia di chiamare la polizia.

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