Due giorni fa ho mandato una mail personale a tutti i parlamentari di opposizione, Pd e Idv, chiedendo una valutazione sull’appello pro-Fiom che con Camilleri e Hack ho lanciato tramite Micromega (e che ha superato le 55 mila firme. Aggiungi la tua!). Una opinione, positiva o negativa che fosse.

Ad oggi non ho ricevuto ancora neppure una sola risposta. A parte Furio Colombo, Gianni Vattimo e Luigi De Magistris, che sono stati tra i primi firmatari dell’appello, tutti gli altri parlamentari evidentemente ritengono più opportuno evitare di esprimersi, iscrivendosi con ciò al più grande partito che attraversa la storia, il partito di Ponzio Pilato.

Qualcuno semplicemente avrà ritenuto di essersi già espresso, e che quindi non valesse la pena mandare una valutazione (benché nella mail fosse esplicito che avremmo voluto poter pubblicare un’ampia e significativa panoramica delle diverse posizioni dei “rappresentanti” dell’opposizione). Ma un così massiccio rifiuto di prendere posizione conferma, statisticamente, come le opposizioni ufficiali sentano poco – usiamo un eufemismo – la causa dei lavoratori metalmeccanici. E come siano del tutto cieche di fronte al fatto che il diktat di Marchionne mette a repentaglio diritti e libertà costituzionali, e dunque riguardi davvero tutti (come la legge bavaglio, che non riguardava certamente solo i giornalisti).

Domani, alle 18, a Torino la Fiom ha organizzato una fiaccolata nel centro della città, proprio per sottolineare questo aspetto, e chiedere alla cittadinanza una solidarietà con una lotta che è fatta anche a difesa di tutti i cittadini. Ma il sacrificio di questa lotta poggia tutto sulle spalle dei metalmeccanici. Ecco perché partecipare a quella fiaccolata per chi è a Torino, o firmare l’appello, per chi non potrà esserci è solo un modo minimo e doveroso per dire “grazie” a chi si sta battendo anche per noi.

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