Per uno straniero che sceglie il nostro paese la clandestinità è una tappa quasi obbligata. Lo sostiene l’Asgi, l’Associazione di studi giuridici sull’immigrazione, che ha celebrato il suo ventesimo anniversario lo scorso 17 settembre a Genova. In un seminario sulle politiche migratorie si è parlato di cittadinanza, burocrazia e integrazione, un impianto di regole farraginose che rischia di far rimanere l’Italia indietro rispetto agli altri paesi europei. “Negli ultimi dieci anni si è assistito ad un duro inasprimento delle norme”, dice Lorenzo Trucco, presidente dell’organizzazione che punta il dito contro l’introduzione del reato di clandestinità:  “Vent’anni fa non potevamo nemmeno immaginare che fosse possibile approvare un legge di quel tipo”.CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO

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