Mentre la Campania cade nel baratro dell’emergenza spazzatura, soffoca per la disoccupazione ed è messa in scacco dalla violenza della camorra, la sua classe dirigente rimane nel mirino della magistratura per i reati più disparati. Si va dal Governatore della Regione, l’afragolese “rosso” Antonio Bassolino, alla sbarra per lo scempio dei rifiuti, al suo rivale di partito, Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, rinviato a giudizio dopo tre richieste di arresto andate a vuoto. Si passa poi all’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, accusato di aver accettato viaggi e soggiorni di lusso in cambio di favori, e a Clemente Mastella, indagato con l’accusa di aver estorto nomine e assessorati. E ancora: il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino (PDL), chiamato in causa da pentiti di camorra; il vice capogruppo alla Camera dei berlusconiani Italo Bocchino, nei guai per l’inchiesta “Magnanapoli” sugli appalti truccati per favorire Alfredo Romeo; l’ex assessore al Bilancio del Comune di Napoli Enrico Cardillo (PD), arrestato per l’affare Romeo; il consigliere regionale Nicola Ferrara (UDEUR), sottoposto a diverse misure cautelari… Nel libro di De Stefano e Iurillo sfilano quaranta uomini politici nei guai con la legge: senz’altro troppi per una terra che chiede a gran voce il riscatto dalle condizioni in cui è precipitata.