Porte girevoli in casa Preziosi: per l’ennesima stagione, il Genoa che si ripresenta ai nastri di partenza della Serie A è radicalmente diverso da quello precedente. E visto l’ottimo campionato appena disputato non è una buona notizia per i tifosi rossublù. Per fine prestito sono partiti Roncaglia, Edenilson, Lestienne e Niang, che avevano dato tutti (chi più, chi meno) un apporto importante al sesto posto dello scorso anno. Ben più doloroso il sacrificio della cessione (a titolo definitivo, e neppure a peso d’oro) di Bertolacci e Iago Falqué: fulcro nevralgico del centrocampo il primo, regista d’attacco e bomber il secondo. In compenso, la solita infornata di acquisti, tra scommesse e semi-sconosciuti: i redivivi Pandev e Dzemaili, Lazovic, Figueiras, Ntcham e Gakpé, soprattutto lo spagnolo Diego Capel che fino a pochi anni fa era considerato uno dei migliori talenti della Liga. A Genova sperano di ripetere l’operazione recupero già riuscita più volte nel recente passato. Tutta materia grezza per le mani di Gasperini e per il suo 3-4-3 dal calcio totale, senza ruoli, posizioni e gerarchie. Anche quest’anno è rischioso fare un pronostico sul torneo del Grifone: i rossoblù possono fare molto bene o molto male. L’impressione, però, è che la squadra sia leggermente indebolita rispetta a quella dello scorso anno, che già era andata ben oltre i propri limiti. Difficile bissare il piazzamento Uefa. Preziosi, probabilmente, si accontenterebbe di valorizzare (e monetizzare) qualche altro talento a sorpresa (il nome giusto potrebbe essere Rincon). Il bilancio societario – come dimostra l’esclusione dall’Europa League e l’aumento di capitale da 25 milioni di euro – ne avrebbe bisogno. (di L.V.)