No alla coalizione con il Pd e un governo quasi tutto di società civile. Silvio Berlusconi è ormai in piena campagna elettorale e nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles ha negato l’ipotesi, in realtà già più volte avanzata, delle larghe intese: “Ci sono troppe distanze con i dem che non consentono una coalizione di questo genere”. L’ex Cavaliere si è detto anche “molto ottimista” sul risultato delle prossime elezioni: “La mia discesa di nuovo in campo, contro il parere dei miei figli, dei miei manager e degli azionisti colleghi, l’ho decisa perché ritengo che l’Italia non abbia a disposizione qualcuno in grado di garantire un governo equilibrato e capace”. Sarà la spinta del voto alle porte, ma pure il segretario Pd Matteo Renzi poco dopo a Otto e mezzo ha dato la stessa versione, dopo che in passato non aveva escluso l’ipotesi di fare un esecutivo di larghe intese: “Io penso proprio di no. Dopo le elezioni, chi prende il 38 per cento nei collegi, se il Rosatellum sarà approvato, vince tutto” e il Pd “puo arrivare al 40 per cento. Penso e spero che governeremo con una coalizione seria di centrosinistra”.

Berlusconi ha in mente una squadra che guarda soprattutto alla società civile per far fronte al sentimento diffuso di scarsa fiducia verso la politica. “Con la Lega e con la signora Meloni ho già parlato di un governo formato in maggioranza da protagonisti del mondo delle imprese, delle professioni e magari, per certi ministeri, del volontariato. Abbiamo parlato di numeri precisi, di un governo di 20 membri, 12 provenienti dalla società civile e soltanto 8 politici. E se sarà un governo di centrodestra abbiamo anche detto, e Salvini ha detto che gli andava bene, 3 di Fi, 3 della Lega e 2 di Fratelli d’Italia“. In realtà per il momento si tratta solo di un suo piano e non ancora condiviso del tutto, visto che deve per prima cosa incontrare il segretario del Carroccio: “Potrò affermarlo al 100% dopo l’incontro di questa settimana, ma da tutto quello che so, avendo parlato con molti personaggi della Lega, parlamentari ed esperti, ho la sensazione precisa che l’uscita dall’euro sia stata messa definitivamente da parte” dal Carroccio.

A fianco della capa delegazione Fi Elisabetta Gardini, Berlusconi ha anche parlato del suo incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel al prevertice del Ppe: “Ci siamo appena salutati”, ha detto, “perché ha dovuto, con gli altri che dovevano partecipare al Consiglio dei capi di Stato e di governo, lasciare la colazione anzitempo. E quindi ci siamo detti che ci telefoniamo”. E a chi gli ha chiesto se poi abbia parlato effettivamente con la Merkel della candidatura di Milano per ospitare la sede dell’Ema ha ribadito: “Quindi telefonerò alla signora Merkel, cui mi lega da sempre una grande e reciproca stima. Poi sono successe delle cose che per qualche tempo hanno diradato i rapporti. Poi ci siamo del tutto riavvicinati e tutto è andato avanti come era sempre andato avanti prima del 2011″.

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