La contrada della Giraffa ha vinto il Palio di Siena in onore della Madonna di Provenzano. Davanti a circa 15mila persone Sarbana ha portato alla vittoria il fantino Jonathan Bartoletti, detto Scompiglio, al terzo successo di fila. Un Palio difficilissimo, per certi versi drammatico in pista e certamente inedito per le misure di sicurezza. Il trionfo della Giraffa – che non vinceva dal 2011 – è arrivato dopo una “mossa” infinita: un’ora e mezzo di attesa prima della partenza dovuta al nervosismo della cavalla della Tartuca, Tornasol, che si è rifiutata per decine di volte di portarsi alla zona del verrocchio, la postazione del mossiere. Alla fine, mentre già incombeva il rischio di un rinvio della carriera a domani, la decisione della contrada di ritirarsi dalla corsa anche per garantire la salute del cavallo che è riuscito in tutti i modi ad evitare la corsa.

E’ stato un Palio blindato e a “numero chiuso”. In piazza del Campo erano presenti artificieri, cinofili, tiratori scelti ed unità specializzate nel gestire situazioni ad alta criticità della polizia e dei carabinieri controllano piazza del Campo. E oltre alla soglia delle 15mila presenze (12mila nella conchiglia e 3mila sui palchi a pagamento) è stato vietato anche l’ingresso ai minori di 12 anni.

La mossa “infinita”
La mossa è stata infinita. Per un’ora e mezzo i cavalli stanno cercando di entrare nell’area di partenza per la partenza. E’ stato subito chiaro che i problemi sarebbero arrivati dalla cavalla – esordiente – della Tartuca, Tornasol, montata da Luigi Bruschelli, detto Trecciolino, tra i decani dei fantini. Tornasol ha continuato a fare le “bizze”, a non posizionarsi nell’area di partenza, tra i canapi: ogni volta che Trecciolino ha provato a farla avvicinare alla partenza lei si è voltata verso l’Entrone, cioè il cortile del Palazzo Comunale da dove entrano e escono i cavalli delle contrade. Nonostante le decine di tentativi di Trecciolino, Tornasol alla fine l’ha avuta vinta. Non c’è riuscito neanche il “barbaresco”, cioè quello che in gergo è l’addetto incaricato a custodire e accudire il cavallo, che ha cercato di trainare il cavallo per le redini fino alla zona di partenza in modo da non obbligare il fantino a scendere. Anche in questo caso Tornasol si è liberata più volte dalla presa del barbaresco e ha continuato a non obbedire anche quando Bruschelli è sceso. Il mossiere ha anche permesso due “finte” partenze per una breve corsa di un giro. Ma anche in questi due casi la cavalla della Tartuca non ha voluto correre, dirigendosi lentamente verso la parte opposta.

Mentre stava per incombere il rischio di un rinvio della corsa, Tornasol è stata riportata all’entrone. La decisione di non far correre la Tartuca è arrivata dopo una riunione con la commissione veterinaria. Una scelta dovuta anche per garantire la salute del cavallo in preda a evidente nervosismo.

La cronaca della corsa
Così la corsa del Palio è stata anomala per un motivo in più: in pista c’erano solo 9 cavalli. La Giraffa ha preso il comando dai primi metri, seguita dall’Aquila. Un testa a testa durato praticamente dalla partenza fino al traguardo. L’Aquila – che correva con Renalzos montato da Carlo Sanna – ha più volte tentato il sorpasso, c’è andata vicina soprattutto a due curve dalla fine, ma è stata stretta sull’esterno dalla Giraffa. Scompiglio, il fantino che montava Sarbana, 36 anni, pistoiese, ha così blindato la testa della gara e è andato a prendersi il terzo successo consecutivo: aveva vinto – con la contrada della Lupa – i due Pali del 2016 con Preziosa Penelope. In tutto ha vinto 5 volte, entrando già nella storia per aver ottenuto il successo all’esordio, nel 2007.

 

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