In molte Regioni del Nord Italia è allerta meteo per temporali imminenti, dovuti alle temperature torride delle ultime settimane: sabato a Ferrara il termometro ha segnato 35 gradi, ma la temperatura percepita è stata di 49. Quello che si teme ora, è il dissesto idrogeologico di alcune zone. I temporali saranno intensi, con fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. La protezione civile ha valutato, per domenica, allerta arancione per rischio idrogeologico localizzato sul Veneto settentrionale, allerta gialla su tutta la Valle d’Aosta, il Piemonte centro-settentrionale, la Lombardia centrale, le rimanenti parti del Veneto, tutto il Friuli Venezia Giulia, gran parte dell’Emilia Romagna, la Toscana settentrionale, tutta l’Umbria e le Marche.

Al Centrosud, invece, la morsa del caldo continuerà a non dare tregua. La siccità che ha piegato l’Italia da Nord a Sud non può più essere affrontata come un’emergenza, perché “sta diventando la normalità”. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha messo in chiaro le intenzioni già ieri, parlando a margine della riunione straordinaria dell’Osservatorio permanente del Distretto Padano indetta per fare un punto della situazione sul problema siccità in Italia. Dalle colonne del Quotidiano Nazionale il ministro spiega che si sta già lavorando a un piano nazionale di interventi di “adattamento ai cambiamenti climatici“, che, assicura, sarà pronto prima della fine dell’anno.

“Nei prossimi giorni – afferma – vorrei definire un primo pacchetto di misure di sistema da includere in un protocollo da firmare con le regioni”. La risposta all’emergenza, sostiene Galletti, “la stiamo dando con un monitoraggio attento dell’evolversi della situazione”: “per ogni bacino idrografico ci siamo dotati di un osservatorio. Adesso abbiamo costituito anche una cabina di regia permanente a livello nazionale, alla quale fanno riferimento tutti i ministeri interessati, le regioni e le autorità di bacino”. In questo modo è possibile regolare i flussi, gestendo il rilascio dai bacini in modo da assicurare ai fiumi un flusso minimo per garantire l’ecosistema. PL’intenzione è quella di aumentare la capacità dei bacini esistenti e sviluppare lungo i corsi d’acqua sistemi di laminazione dinamica, cioè dei serbatoi per irrigazioni, alimentati dai fiumi nei momenti di alta portata. Oggi c’è uno spreco troppo grande, denuncia il ministro: dei 300 miliardi di metri cubi d’acqua che in Italia cadono ogni anno secondo i dati Ispra, riusciamo a captare solo l’11 per cento. Intanto, dal suo ultimo monitoraggio, la Coldiretti lancia l’allarme: con il prolungarsi dell’assenza di pioggia gli effetti della siccità si si sono estesi a oltre i 2/3 della superficie agricola nazionale interessando praticamente tutte le regioni anche se con diversa intensità. La situazione si sta aggravando con effetti che la Coldiretti definisce “catastrofici” per la produzione, con perdite ben superiori al miliardo stimato, se non pioverà nell’arco delle prossime due settimane in modo costante e non violento.

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