La squadra di governo del Movimento 5 Stelle? “La scelta spetterà al nostro candidato premier che annunceremo a Italia 5 Stelle in autunno”. Parola di Beppe Grillo, che con un’intervista al Corriere della Sera svela dunque le modalità seguite dai pentastellati in vista delle prossime elezioni politiche. E se i tempi della scelta del candidato premier erano stati già resi noti da Luigi Di Maio, inedito è invece il passaggio sui ministri scelti direttamente dall’aspirante presidente del consiglio. Nell’ottobre del 2015, per la verità,  alla manifestazione nazionale dei pentastellati a Imola Gianroberto Casaleggio aveva spiegato che non solo il candidato premier ma anche tutti gli altri componenti del possibile esecutivo dei 5 Stelle sarebbero stati scelti tutti online.

“Diverse personalità vedono ora in noi una proposta seria e affidabile e molti altri, anche insospettabili, si stanno avvicinando con grande rispetto e curiosità”, spiega invece oggi Grillo che poi parla anche dell’esposto di Francesco Bonifazi che per Matteo Renzi porterà a scoprire l’esistenza di evasione fiscale dietro al suo blog. “Sono contento che abbiano fatto l’ esposto così vedranno con i loro occhi che è tutto regolare e saranno loro stessi a doverlo dire e a doversi rimangiare le loro accuse infamanti: è la più grande pubblicità che possano farmi. Lì ringrazio di cuore. Noi aspettiamo ancora di sapere quanti soldi ha preso il Pd da Salvatore Buzzi e che restituiscano ogni centesimo dei miliardi di euro di finanziamento pubblico”, dice il fondatore del Movimento 5 Stelle , dice Grillo nello stesso colloquio con il quotidiano di via Solferino in cui affronta gli argomenti più disparati.

A cominciare dalle accuse lanciate verso il Movimento 5 Stelle dal New York Times sui vaccini. “I media hanno portato, come prova della nostra battaglia contro i vaccini, un paio di minuti di un mio spettacolo comico di 20 anni fa. Le sembra normale? Renzi voleva che fosse la Banca Etruria del Movimento. Adesso intanto aspettiamo la querela della Boschi a de Bortoli: no querela no party. Se non arriva si deve dimettere”, dice il leader pentastellato riferendosi alla rivelazione fatta dall’ex direttore del Corriere della Sera sul tentativo della sottosegretaria per far acquisire da Unicredit la banca in cui il padre era vicepresidente. 

Il leader dell’M5s risponde anche sulla legge elettorale: “Con un sistema tripolare ci vuole una legge che permetta la governabilità, senza pasticci, ammucchiate e inciuci. Come dice Toninelli fondiamo il Legalicum con la proposta del Pd Fragomeli così da dare certezza di governabilità”.  Parlando della marcia per il reddito di cittadinanza, sabato prossimo, sottolinea: “È una priorità innanzitutto per il Paese più che per noi”.  Grillo ha rilanciato l’invito alla discussione della legge in Parlamento. “Abbiamo trovato i 17 miliardi di coperture necessari per garantire a tutti gli italiani di vivere al di sopra della soglia di povertà” e, aggiunge, “se questa legge iniziasse a essere discussa in Parlamento sarebbe una vittoria straordinaria”.

E sempre a proposito del reddito di cittadinanza si è parlato delle affinità tra i 5 Stelle col mondo cattolico. “Se questo Papa – ha raccontato Grillo – ha scelto di chiamarsi Francesco è perché ha voluto dare un chiaro segno di vicinanza agli ultimi della nostra società. Con Gianroberto scegliemmo di fondare il Movimento il giorno di San Francesco proprio per lo stesso motivo”.  Poi spazio anche all’agenda del M5s in vista delle prossime elezioni politiche. “. La scelta della squadra di governo spetterà al nostro candidato premier che annunceremo a Italia 5 Stelle in autunno”.

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