Dazi sui prodotti europei, la figlia Ivanka assunta come assistente e soprattutto un nuovo stop al muslim ban. Non fosse bastato il provvedimento approvato ieri dal Congresso che di fatto azzera la privacy degli utenti in rete, la presidenza Trump si arricchisce di tre nuove polemiche in una sola giornata.

A partire dalle Hawaii, dove il giudice federale Derrick Watson ha bloccato a tempo indeterminato su tutto il territorio degli Stati Uniti la nuova versione del decreto anti-immigrazione del presidente americano. Secondo il giudice il muslim ban, che vieta l’entrata negli Stati Uniti ai cittadini di sei paesi a maggioranza musulmana (Iran, Libia, Siria, Somalia, Sudan e Yemen) “è stato emesso con l’obiettivo di portare svantaggio a una particolare religione”, danneggiando il turismo e la capacità di assumere studenti e lavoratori stranieri.

Contro la sua decisione potrà appellarsi il Dipartimento di Giustizia, che già nei giorni scorsi aveva chiesto a Watson di riconsiderare l’interruzione temporanea che ha bloccato le misure volute da Donald Trump prima che entrassero in vigore la scorsa settimana, limitandola alla parte del provvedimento sugli ingressi e non a quella sullo stop per l’accoglienza di rifugiati.

Di sentenza in annuncio, è stata la stessa Ivanka Trump ad annunciare il suo ingresso ufficiale alla Casa Bianca.  La figlia del presidente degli Stati Uniti sarà assunta nel ruolo di assistente del padre, ma non percepirà alcuno stipendio, così come avviene per il marito Jared Kushner. “Il mio è un ruolo senza precedenti – ha detto in una dichiarazione – sarà soggetto alle regole che valgono per tutti i dipendenti federali”. Secondo il New York Times, il titolo di Ivanka sarà quello di ‘assistente speciale del Presidente’, mentre il marito Jared Kushner è un ‘senior advisor’. La decisione è stata presa per porre fine alle preoccupazioni di tipo etico solevate da più parti, dopo l’annuncio arrivato la scorsa settimana di un ufficio alla Casa Bianca tutto per lei, con tanto di telefoni e computer governativi. E soprattutto con il nulla osta della sicurezza per accedere alle informazioni classificate, anche quelle top secret.

E’ invece soltanto una ipotesi, allo stato, quella che anche l’Europa – e l’Italia al suo interno – possa essere colpita da una serie di dazi sulle esportazioni verso il territorio americano. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal l’amministrazione Usa sta valutando di imporre dazi punitivi del 100% sugli scooter Vespa (Piaggio), l’acqua Perrier (Nestlè, che produce anche la San Pellegrino) e il formaggio Roquefort, in risposta al bando Ue sulla carne di manzo Usa di bovini trattati con gli ormoni: Dietro la misura ci sarebbe il peso delle proteste dei produttori di carne di manzo americani, secondo i quali l’Ue non ha aperto abbastanza i propri mercati alla loro carne di manzo non trattata con gli ormoni, come prevedeva un accordo del 2009.

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