La loro bambina, nata nel 2010, è adottabile. La Corte d’Appello di Torino ha respinto il ricorso presentato dal padre Luigi e dalla mamma Gabriella Deambrosis, “genitori-nonni” di 75 e 63 anni, che già dal 2013 non hanno più contatti con la piccola. I giudici hanno così deciso di accogliere la tesi del curatore speciale della piccola: in sostanza il rapporto tra i genitori naturali e la figlia non può essere ripristinato perché “ormai l’abbandono fa parte della sua storia, anche senza che la coppia ne abbia colpa”.

Viola, che da quattro anni vive con una famiglia, era stata allontanata dalla coppia di Casale Monferrato (Alessandria) 18 giorni dopo la nascita – quando i genitori avevano rispettivamente 69 e 57 anni -, dopo una denuncia da parte dei vicini di casa per presunto abbandono. Il padre l’aveva lasciata sul seggiolino in macchina mentre – ha spiegato – era andato in casa per preparare il biberon da dare alla bambina. La piccola era rimasta lì per “sette minuti”, come hanno detto i due coniugi in sede giudiziaria. E per quella vicenda il padre, accusato di aver lasciato Viola da sola in auto, era stato assolto nei tre gradi di giudizio.

Da lì è iniziata una lunga vicenda giudiziaria, che non si è ancora conclusa. Nel novembre 2013 la Cassazione aveva confermato quanto un anno prima aveva già stabilito la Corte d’appello di Torino, e cioè che la bimba era adottabile. Ma l’avvocato della coppia Adriana Boscagli, attraverso un ricorso per revocazione, aveva ottenuto il ribaltamento della sentenza da parte della Suprema Corte. I giudici sposavano la linea del legale, convinto che alla base delle decisioni precedenti ci fosse quella accusa di abbandono per la quale però il padre era stato assolto.

E dopo quell’ultima decisione della Cassazione è arrivata la sentenza della Corte d’appello che ora si è espressa confermando l’adottabilità. “Certamente la sentenza tiene conto dello stato attuale della bimba che vive con un’altra famiglia, e dell’eventuale trauma dovuto all’eventuale separazione, ma prima o poi bisognerà spiegarle che i suoi genitori sono altri e come mai è stata allontanata da loro”, ha detto Adriana Boscagli, legale dei Deambrosis, che ha già annunciato il ricorso in Cassazione. “Confidavamo in una Corte più coraggiosa, che considerasse i genitori naturali come una coppia assolutamente in grado di prendersi cura della bambina”.

Viola è nata nel 2010 all’estero con la fecondazione eterologa che all’epoca in Italia era vietata (solo nel 2014 la Consulta ne ha stabilito l’incostituzionalità). La coppia, che cercava di avere un figlio dal 1990, aveva anche tentato senza successo le vie dell’adozione nazionale e internazionale. Secondo quanto riporta Repubblica, in ospedale, quando la bimba era nata, erano “stati allertati i servizi sociali per la questione dell’età”. La Cassazione, però, ha spiegato che “la legge non prevede limiti ‘per chi intende generare un figlio'”.

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