“Dovete portare tessere e codice fiscale, i 10 euro ve li danno loro”. A parlare è una donna all’esterno della sede di un’associazione a chi chiede come ci si tesseri al Pd. E un’amica aggiunge: “I 10 euro ve li darà Michel all’interno, se la vede lui”. Siamo nel quartiere popolare di Miano, zona Nord di Napoli e le immagini, catturate in un video pubblicato da La Repubblica, sono state girate nell’ultimo giorno utile per il tesseramento al Partito democratico, in vista del congresso e della scelta del nuovo segretario nazionale, tra l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il governatore della Puglia Michele Emiliano, il ministro Guardasigilli Andrea Orlando e Carlotta Salerno, segretario cittadino a Torino. Il ‘Michel’ che, secondo la signora, avrebbe dovuto fornire i 10 euro (la quota indicata dal partito per rinnovare l’iscrizione) non è uno qualunque. Si tratta di Michel Di Prisco, ex vicepresidente della Municipalità, volto noto nel Pd locale, coinvolto in un’altra vicenda controversa. Quella delle primarie del 2011 per la scelta del candidato sindaco di Napoli, poi annullate per il sospetto di brogli tra extracomunitari portati ai seggi in cambio di pochi euro, ma anche per ruolo attivo da parte di esponenti del centrodestra nelle fasi del voto. Sei anni dopo, l’ennesimo scandalo è servito. Un anno dopo quello dell’euro dato fuori ai seggi delle primarie (anche quello immortalato in un video) e con la recente vicenda dei candidati a loro insaputa nella lista dell’ex candidata sindaco Valeria Valente ben lungi dall’essere chiarita. Il segretario regionale del Pd Campania, Assunta Tartaglione, ha già annunciato che il circolo Pd di Miano sarà commissariato. Ma il caso Miano scoppia nelle stesse ore in cui a Castellammare di Stabia, il Pd accusa un altro scossone per le cento tessere pagate online con la stessa carta PayPal. E non è l’unico episodio sospetto.

LO SCANDALO DI MIANO – Sulla carta tutte queste vicende non sono collegate tra di loro, ma non sono neppure un segnale positivo sulla gestione delle diverse fasi elettorali in casa Pd. Partendo proprio da quanto accaduto a Miano, nel corso di un’altra conversazione catturata da telecamere e microfoni nascosti, si sente una donna che spiega in cosa consiste, secondo lei, il tesseramento: “Diciamo che diventiamo dipendenti del partito per Michel, nostro consigliere di quartiere. Dobbiamo mettere una firma per far vedere che facciamo parte del partito per farlo salire un’altra volta a lui quando ci stanno le elezioni”. E un’altra signora: “Per esempio, io voglio un piacere da Ciruzzo? Mi devo fare la tessera per lui. Me lo fa Michel? Mi devo fare la tessera per Michel”. Quanto accaduto nel quartiere popolare di Miano è legato a doppio filo con la scelta del segretario nazionale del partito: va da sé che se il candidato viene scelto dal Congresso, avrà più potere la corrente che ha più tesserati. Da qui la necessità di chiarire eventuali coinvolgimenti del partito in queste vicende.

L’OSSERVATORE INVIATO A NAPOLI E IL COMMISSARIAMENTO – Le reazioni non si sono fatte attendere. Il segretario provinciale del Pd di Napoli, Venanzio Carpentieri ha dato mandato all’ufficio adesioni del partito di non convalidare le richieste di adesione presentate al circolo di Miano, mentre il presidente della commissione Congresso Pd, Lorenzo Guerini e il reggente del partito, Matteo Orfini hanno annunciato da subito provvedimenti. A Napoli sarà infatti inviato come ‘osservatore’ il deputato Emanuele Fiano, responsabile nazionale Pd con delega alle Riforme. Avrà il compito di verificare gli episodi denunciati e la situazione complessiva del tesseramento. Nel frattempo, il segretario regionale del Pd Campania, Assunta Tartaglione, ha annunciato che il circolo del Pd di Miano sarà affidato a un commissario, ossia l’ex senatrice ed europarlamentare Graziella Pagano. E intanto scatta la condanna per l’accaduto. “Gli episodi relativi al tesseramento sono di una gravità estrema – ha dichiarato il segretario – in quanto inficiano il regolare svolgimento del tesseramento, uno dei momenti di massima espressione della democrazia nel Partito democratico e, allo stesso tempo, ledono pesantemente l’immagine del partito stesso. Su questa, come su tutte le altre possibili anomalie, saremo inflessibili”.

GLI ALTRI CASI – E mentre si cerca di venire a capo dell’ennesima tegola per il Pd, venuta a galla in un momento a dir poco delicato, fuori dalle stanze del partito ci sono altre vicende da chiarire. A Castellammare di Stabia, intanto, il tesseramento è stato sospeso, perché si è scoperto che 100 tessere sono state pagate con lo stesso numero di carta paypal per un totale di 1600 euro. Dietro l’operazione ci sarebbe un consigliere comunale. Così mentre la federazione provinciale ha convalidato le 610 tessere sottoscritte nell’ultimo fine settimana, non è escluso che si arrivi, in caso dovessero essere confermate le irregolarità, all’annullamento delle 100 tessere in questione. Nella sede Romana del Pd, è in corso un’indagine su quello che è stato già ribattezzato il tesserificio online. Che pare abbia seminato iscrizioni anche in altri Comuni. Stessa tecnica: paga uno, ma le tessere sono per 100, 400, 500 persone. Segnalazioni sono arrivate dai comuni di Torre del Greco e Pompei e nei quartieri napoletani di Pendino e Pianura. A Bagnoli, invece, si verifica se il boom di tessere (dalle 200 dello scorso anno a 500) sia frutto di altre anomalie. Difficile, a questo punto, riuscire a voltare pagina dopo la chiusura ufficiale del tesseramento e pensare alla conta degli iscritti. Sarebbero conti senza oste.

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