Bagarre nel Palazzo municipale di Bolzano per una incursione provocatoria del movimento politico indipendentista Sued-Tiroler Freiheit. Una delegazione, capeggiata dall’ex consigliera provinciale Eva Klotz e dall’ex vicesindaco Svp Oswald Ellacosta, è entrata nel municipio, esibendo cartelli con la scritta “Remember all aspects of fascism“. Poi ha consegnato una statuetta di gesso dorato del duce al sindaco Pd Renzo Caramaschi per protestare contro il ripristino delle statue lignee del Leone di San Marco e della Lupa Capitolina, a ponte Talvera, dopo il loro restauro. L’accusa alla giunta comunale è spiegata sul sito ufficiale del movimento sudtirolese: “Caramaschi da un lato commemora la Shoah, dall’altro ripristina monumenti fascisti, quindi strumentalizza il ricordo dell’olocausto per sviare l’attenzione dal fascismo italiano, che ancora oggi permea la struttura dello stato e la condiziona.(…) Con il posizionamento delle copie del Leone di San Marco e della Lupa di Roma sulle colonne antistanti il cosiddetto Monumento alla Vittoria, Caramaschi promuove la positivizzazione del fascismo, relativizzandolo a ‘fascismo light’ o addirittura a ‘pacifascismo’, rendendolo così accettabile, nel presente e nel futuro”. Il primo cittadino ha reagito con veemenza, invitando i contestatori ad abbandonare immediatamente la sala di rappresentanza e urlando: “Basta pagliacciate, vergognatevi”. Poi ha scaraventato a terra il “Benito d’oro”, facendolo andare in mille pezzi. “Io non mi faccio offendere in questo modo”- ha commentato Caramaschi – “ma stiamo scherzando? Queste persone vengono qui in Municipio con la statua di Mussolini per darmi del fascista. E’ una cosa vergognosa e inaccettabile’

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