Tua moglie “è la zingara che va in televisione”. Così uno sconosciuto ha apostrofato Paolo Cagna Ninchi, storico militante della sinistra milanese, prima di aggredirlo sotto casa la sera del 4 novembre. La moglie di Cagna Ninchi è Dijana Pavlovic, attrice e attivista dei diritti dei rom. Cagna Ninchi, scrive in una nota su Facebook la Pavlovic, ha subito la “lesione al timpano dell’orecchio sinistro con conseguente intervento chirurgico e lungo decorso di guarigione”. E precisa nella nota di essere lei stessa “ minacciata e molestata sia sui social network, sia nel quartiere nel quale vive”.

La zona in questione è  Viale Ungheria, a Milano, che “l’amministrazione della città- continua la Pavlovic sul suo profilo – ha abbandonato a se stessa: nessuna telecamera, nessun presidio sociale per giovani o anziani, nessun servizio socio-culturale. Mentre nello spazio di 100 metri ci sono si ben cinque bar, luoghi diciamo così di ‘aggregazione di bravi italiani’ ma per comprare un libro o per andare a un cinema bisogna prendere il tram o la metro”. Quindi la sollecitazione della Pavlovic “all’amministrazione, che ha speso grandi parole in campagna elettorale, di passare ai fatti”.

Solidarietà a Cagna Ninchi e alla moglie è arrivata da Paolo Ferrero e da Rifondazione Comunista per cui “questa barbara aggressione è un tragico frutto del clima di odio e intolleranza seminato a piene mani dalla Lega Nord e dai gruppi della destra fascistoide“.

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