“Il primo che promette l’azzeramento delle more di Equitalia si porta a casa il paese per un decennio”. Così parlò su Twitter nomfup, al secolo Filippo Sensi, attuale e fidatissimo portavoce del premier Matteo Renzi. Il cinguettio in questione risale al 17 gennaio 2013. Si era in piena campagna elettorale, e le polemiche contro le famigerate cartelle esattoriali erano fortissime.

All’epoca Sensi non rivestiva ancora alcun incarico ufficiale per il governo, e Matteo Renzi era soltanto sindaco di Firenze. Tra i due la collaborazione sarebbe cominciata solo dopo l’arrivo del rottamatore alla guida del Nazareno. Da neo-segretario del Pd, nel gennaio 2014 Renzi volle subito Sensi come responsabile della comunicazione dem; e un mese più tardi, all’indomani della scalata del fiorentino a Palazzo Chigi, nomfup ottenne la definitiva nomina di portavoce del premier.

Quel messaggio, però, torna ora d’attualità visto che proprio la sanatoria delle cartelle esattoriali di Equitalia è stata annunciata come una delle misure più importanti all’interno della nuova Legge di bilancio. Una misura prettamente elettorale? Uno spot in vista del referendum del 4 dicembre? In molti lo hanno pensato, soprattutto in virtù dell’imminenza di quello che è l’appuntamento più importante della carriera politica di Renzi. E certo questa interpretazione viene ora rafforzata dalla lettura del tweet di Filippo Sensi: al quale evidentemente era già chiaro da tempo il potenziale consenso connesso alla proposta di “rottamare” Equitalia.

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