Il Governo espone a www.cambierai.gov.it il questionario a cui (servono da cinque a dieci minuti) può rispondere chi vuole dare la sua piccola spinta alla definizione del nuovo Servizio Pubblico Televisivo (anzi, come si precisa oggi, “multimediale”). Nella rubrica Sciò Business, su IlFattoquotidiano.it, ne abbiamo parlato già due volte dicendo la nostra, e chi vuole confrontarsi con il nostro punto di vista può rileggere questi articoli: “le tre domande strategiche del questionario sulla Rai” e “il questionario lo ha appena fatto anche la BBC”.

Concedervi i minuti per andare sul questionario conviene anche per vedere raccolte in poco più di quaranta quesiti, e dunque raccapezzarsi diventandone con poco sforzo più esperti, pressoché tutte le questioni e gli snodi alternativi di cui si chiacchiera da anni e che ora sembrano finalmente nei pressi di una riorganizzazione legislativa. Questioni che riguardano moltissimo lo sviluppo di fondamentali, nuovi posti di lavoro, la posizione dell’Italia nel mondo della comunicazione nonché, ultimo ma non meno importante, la costruzione di un rapporto di pregiudiziale fiducia, anziché il contrario, nei confronti dell’azienda pubblica di radiotelevisione che l’Italia si ritrova insieme con praticamente tutti Paesi Europei, e altri fra i principali nel mondo.

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