Tre settimane fa al New York Times aveva raccontato di essere preoccupato e di essere disposto a spendere fino a un miliardo per candidarsi alla Casa Bianca. Oggi è in un colloquio con il Financial Times che il miliardario ed ex sindaco di New York Michael Bloomberg confessa che quel pensiero è qualcosa di più. “Sto valutando di correre per la Casa Bianca nel 2016”.

E così mentre sale la tensione per le primarie in New Hampshire i candidati si trovano a dover fare i conti con un possibile e fortissimo avversario. La discesa in campo di Bloomberg, sindaco dal 2002 al 2013, potrebbe cambiare radicalmente la corsa alla Casa Bianca. “Penso che il popolo americano si meriti di meglio. Trovo il livello delle discussioni e dei dibattiti penosamente banale e un oltraggio agli elettori” argomenta Bloomberg spiegando che, se deciderà di scendere in campo, inserirà il suo nome nelle schede elettorali all’inizio di marzo. “Sto ascoltando ciò che i candidati dicono di voler fare. Poi deciderò”.

Nessun candidato indipendente è mai arrivato a Capitol Hill, ma Bloomberg, che ha stretti legami con Wall Street e con il mondo liberale, vede un’apertura per la sua candidatura se i repubblicani scegliessero Trump o il senatore texano Ted Cruz e i democratici nominassero il senatore del Vermont Bernie Sanders. Le cui quotazioni stanno salendo vertiginosamente. Per tutta la sua carriera politica, Sanders si è dichiarato un “socialista”, o “socialdemocratico”. Ora però non è più un outsider e questo potrebbe spaventare l’ex primo cittadino della Grande Mela che 2007 è passato dal partito repubblicano a indipendente.

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