“Lo Stato e la camorra si devono dividere le colpe. Se mio figlio Genny è morto, è colpa dei killer ma anche dello Stato che permettono tutto questo”. Così Antonio Cesarano, padre di Gennaro, il 17enne ucciso nel corso di una sparatoria nella notte tra sabato e domenica a Napoli, nel rione Sanità. “E’ a causa dell’assenza dello Stato che noi ci abituiamo a queste cose oscure”. Posizione simile a quella espressa da padre Alex Zanotelli durante un corteo in memoria del giovane. Il padre di Genny, che ha indetto una conferenza stampa insieme con il legale di famiglia Marco Campora, chiede agli assassini di costituirsi. “E’ il minimo che potete fare – ha detto Cesarano – e il fatto che lui potesse conoscere certi personaggi non vuol dire nulla, Genny frequentava tutti non aveva nessun problema”. L’avvocato della famiglia sottolinea il lavoro d’indagine delle forze dell’ordine: “Credo che nelle prossime ore sarà definita la vicenda in merito all’estraneità di Genny da dinamiche di natura criminale”. Al termine della conferenza stampa il padre di Genny ha annunciato che gli organi del 17enne saranno donati e ha chiesto anche che le esequie, delle quali non è stata ancora fissata la data, siano pubbliche di Fabio Capasso
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