Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli ha scoperto 26 falsi invalidi, sequestrando mezzo milione di euro, l’ammontare degli assegni fino ad ora riscossi illegittimamente dall’Inps. Ventinove gli indagati. Il reato ipotizzato è quello di truffa aggravata ai danni dello Stato. L’inchiesta, che ha svelato l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminosa, ruota attorno alla figura di Giovanni Giungati, assistente di un medico. Giungati aveva messo in piedi un vero e proprio mercato di documentazione medica falsa, le Fiamme gialle hanno sequestrato decine di timbri e carte intestate anche di ospedali e aziende sanitarie locali. Indagato anche un avvocato, Fabio Pittaluga che si occupava dei ricorsi in Tribunale e, secondo l’accusa, a conoscenza della non autenticità dei certificati. Dopo le perquisizioni ad alcuni sodali, Pittaluga provvede a ripulire il suo studio e commenta al telefono: “Se vengono non trovano una minchia”. I documenti contraffatti sono stati utilizzati dai 26 falsi invalidi per ottenere oltre alla pensione di invalidità civile, ulteriori benefici come agevolazioni fiscali e permessi parentali. La Procura di Napoli, l’indagine è coordinata dall’aggiunto Nunzio Fragliasso, aveva chiesto i domiciliari per tre indagati, richieste respinte dal Gip, anche in forza della nuova disposizione normativa approvata dal parlamento che restringe il campo di applicazione delle misure cautelari

 

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