“È una cosa che non augurerei neppure al mio peggior nemico. Non ho più soldi e rischio di perdere la casa – racconta Andreas Ceschi – tutto per un errore burocratico”. La vicenda di Andreas inizia tre anni fa, quando riceve una raccomandata in cui gli viene detto che la sua unica casa di proprietà – regolarmente acquistata nel 1995 a Verona – sarebbe stata messa all’asta. Rivoltosi al Banco Popolare di Verona per avere spiegazioni, scopre che “le ipoteche iscritte sul mio appartamento non erano state cancellate nonostante la banca avesse già riscosso la somma che di fatto le eliminava, promettendomi di perfezionare tutto entro il mio acquisto dell’immobile”. Cosa è successo invece? “La banca mi aveva assicurato che avrebbe fatto firmare l’atto dal notaio non appena possibile – spiega Andreas – e invece ha venduto le ipoteche alla società finanziaria Lithos spa, evidentemente per errore. La finanziaria Lithos era stata avvertita dalla banca che le ipoteche erano prive di contenuto economico (in quanto pagate), ed erano, quindi, escluse dalla vendita”. Ma la finanziaria, pur essendo al corrente, non ha tenuto conto dell’errore e le ha rivendute a Dina Tronci (“madre dell’ad della Lithos Alberto Righini”, precisa Andreas). E’ proprio lei che ha chiesto che la casa di Andreas fosse poi messa all’asta. Pur di non perdere il suo appartamento, lo scorso novembre Andreas ha partecipato all’asta per ricomprare la sua unica casa, malgrado non avesse i 625mila euro da versare per pagarla una seconda volta. “Poi, inspiegabilmente, pochi giorni prima della scadenza del pagamento, la stessa Dina Tronci ha rinunciato all’esecuzione”, racconta Andreas. Il suo appartamento è salvo, finalmente? “No, ho ancora il cappio attorno al collo. Quando vorranno potranno ricominciare da capo con questa storia perché le ipoteche non sono state cancellate. Questo è il timore: che non appena si fermerà il tamtam mediatico (la petizione di Andreas ha raggiunto oltre 60mila firmatari su Change.org) potrebbero tornare a mettere all’asta la mia casa”. L’unica speranza di Andreas è che “il Banco Popolare di Verona rimedi al danno che ha causato. È stata la banca a non aver fatto cancellare le ipoteche: è colpa della banca se rischio di perdere la casa” di Elisa Murgese

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