L’Anm boccia la maggioranza renziana sul fronte della giustizia: “Le decisioni adottate dalla politica” sulla giustizia sono state “troppo spesso caratterizzate da timidezza riformatrice, incoerenza, scelte di compromesso nascoste dietro interventi deboli” sulle quali il sindacato delle toghe “non può esimersi dall’intervenire e dall’elaborare proposte che suggeriscono soluzioni ragionevoli”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, in apertura del Comitato direttivo centrale.

Sabelli ha poi fatto riferimento “al travagliato iter di approvazione dei disegni di legge su corruzione e prescrizione che segnano interventi innovativi ma anche segnali di arretramento, con un dibattito pubblico che insiste meno sull’azione di contrasto e più sulla riforma delle intercettazioni”.

Il riferimento diretto è al vertice di maggioranza che ha preceduto la discussione alla Camera del ddl Grasso, in cui sostanzialmente i centristi hanno promesso il rapido via libera al testo, che Renzi vorrebbe portare a casa prima delle regionali del 31 maggio, in cambio di un ammorbidimento dei provvediementi su prescrizione, falso in bilancio e intercettazioni. A giudizio di Sabelli “l’interesse verso la questione morale all’interno delle istituzioni pubbliche si affievolisce e si accresce una timidezza che limita gli effetti delle riforme e riduce l’impegno nel rafforzamento degli strumenti di contrasto alla corruzione”.

Venerdì, prossimo, 22 maggio, il ministro della Giustizia Andrea Orlando riceverà una delegazione dell’Anm, come richiesto dall’Assemblea generale dell’associazione lo scorso 19 aprile, ha annunciato Sabelli. Sul tavolo, ha spiegato, “il forte disagio per le ben note disfunzioni che affliggono la giustizia”, oltre che un colloquio sulla gestione della manutenzione degli edifici sede di palazzi di giustizia.

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