Giuseppe Arimare, un ristoratore di Sant’Eufemia d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, è stato ucciso il 2 settembre 2013. Il delitto si è consumato nel cortile del ristorante “Donna Jolanda”, un locale molto conosciuto nella zona. L’uomo ha un diverbio con un gruppo di uomini in seguito al presunto furto di un vitello. La lite degenera e spunta una pistola. Arimare che imbraccia un bastone viene attinto dai proiettili. L’omicidio viene ripreso dalle telecamere a circuito chiuso installate all’esterno del ristorante. All’epoca il filmato era stato acquisito dai carabinieri e dalla Procura di Palmi che ha coordinato le indagini. Proprio grazie a quelle immagini e alla collaborazione dei familiari della vittima, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica dell’aggressione. A sparare è stato Raffaele Surace, allevatore di bestiame, che ha confessato di aver ucciso Arimare e il 29 aprile è stato condannato, in primo grado, a 30 anni di carcere assieme ai suoi due complici Stefano Luppino (30 anni), Francesco Laurendi (18 anni). L’unico che deve essere ancora processato è Francesco Luppino, latitante fino a pochi mesi fa quando è stato arrestato dai carabinieri di Lucio Musolino
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