Ogni governatore della Calabria ha il suo fotocinereporter. Così è stato per l’ex presidente Giuseppe Scopelliti, di centrodestra. E così è anche per Mario Oliverio, del Partito democratico, eletto a novembre con un consenso bulgaro. Due giorni fa, infatti, la Regione ha stipulato un contratto con il fotografo Mario Tosti, 48 anni e originario di Rogliano. Un co.co.co. da 41.976 euro all’anno con l’incarico di vice caposervizio con funzioni di fotocinereporter dell’ufficio stampa della giunta regionale.

La stessa cifra e lo stesso contratto che, fino all’anno scorso, erano stati assegnati ad Attilio Morabito, il fotografo di fiducia del governatore Scopelliti. Una nomina che, all’epoca, aveva scatenato il sindacato dei quadri direttivi delle Regioni, il Direr, il quale alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei Conti aveva segnalato che la giunta regionale di centrodestra avrebbe dovuto prima accertare “l’impossibilità oggettiva di utilizzare risorse umane disponibili all’interno” dell’amministrazione. Allora, in Calabria, aveva fatto scalpore anche la nomina di alcuni giornalisti di “fiducia” che la giunta Scopelliti aveva tentato di fare assumere dalla Regione a tempo indeterminato.

Cambiano i partiti, ma non le abitudini. Pure Oliverio, infatti, si è scelto i suoi addetti stampa pescandoli tra i giornalisti che con lui hanno lavorato alla Provincia di Cosenza quando era Presidente. Così è stato per il cinefotoreporter Mario Tosti, ma anche per i due giornalisti assunti con contratti co.co.co. stratosferici per la realtà calabrese dove i precari che lavorano nei giornali locali lo fanno per poche centinaia di euro al mese che non riescono neanche a percepire nei fatti a causa di editori che non rispettano gli accordi.

Oltre al contratto del fotografo, infatti, Oliverio ha assunto con contratto co.co.co. anche i giornalisti Francesco Di Napoli e Maria De Vincenti con le qualifiche di vice caporedattore e caposervizio dell’ufficio stampa. Per il primo è previsto un compenso di 67mila euro mentre la seconda percepirà 57mila euro.

Complessivamente più di 150mila euro è la cifra che la Regione Calabria pagherà per la comunicazione istituzionale, spacciando un rapporto di fatto subordinato per collaborazioni coordinate e continuative. Ne è convinto il segretario regionale del sindacato dei giornalisti Fnsi Carlo Parisi secondo cui: “O sei co.co.co. o sei redattore ordinario? La questione è già all’esame del nostro ufficio legale così come quella di “Calabria Verde”, la società in house della Regione Calabria che si occupa della forestazione e che ha nominato responsabile dell’ufficio stampa dell’Ente l’avvocato Giuseppe Caligiuri il quale, però, non è un giornalista”.

E pensare che il 10 dicembre scorso, giorno della selezione di 5 giornalisti con funzioni di redattore ordinario, il bando è stato sospeso a tempo indeterminato per “per sopraggiunti e imprevedibili ragioni istituzionali di un componente della commissione”. Chi aveva già superato la prima prova era andato a Catanzaro per completare la selezione e si è visto chiudere la porta in faccia senza nessun preavviso. Eppure quei posti di lavoro rientravano nei Piani di Comunicazione dei Programmi Operativi FESR e FSE 2007/2013. Erano fondi europei e, se non spesi, dovranno essere restituiti dalla Regione Calabria che preferisce scegliere i giornalisti e i fotografi con contratti co.co.co. e, soprattutto, senza alcuna selezione pubblica.

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