Zhou Qunfei ha 45 anni, un’azienda che impiega 80mila operai e che produce per Apple e Samsung; con 7,4 miliardi di dollari è diventata la donna più ricca della Repubblica popolare cinese. Più che il sogno cinese, sembra il sogno americano. Dieci anni fa un’operaia con una paga mensile di poco più di un centinaio di dollari al mese, oggi la “regina degli schermi”. Secondo l’ultima classifica Forbes è la donna più ricca della Cina, al 91esimo posto nella classifica complessiva della Repubblica popolare.

Dalla catena di montaggio al comando della propria azienda e alla ricchezza, passando (secondo alcune indiscrezioni) per un matrimonio di convenienza che le avrebbe permesso l’investimento necessario all’acquisto della Lens Technology, l’azienda a cui deve la ricchezza. Ora comunque di quel primo marito si sa poco e nulla. La signora Zhou si è risposata con un compaesano, Zheng Junlong, che detiene una quota minoritaria della società. Insieme, hanno il 99 per cento delle azioni.

La sua storia inizia come molte altre storie della sua generazione. Nata nel 1970 in un villaggio della regione centrale dello Hunan, è migrata giovanissima verso le regioni costiere. A soli 23 anni era operaia presso la BielCrystal di Shenzhen, produceva gli schermi per i telefonini. Quelli erano gli anni in cui la Cina si apriva definitivamente al mercato. Le cosiddette zone economiche speciali cominciavano a dare i loro frutti e il prodotto interno lordo del paese cresceva alla velocità del dieci per cento (e oltre) l’anno. La ricchezza cominciava a diffondersi e tutto sembrava possibile.

Così nel 2003, a soli 33 anni, Zhou Qunfei lascia la linea di produzione con un progetto ambizioso: fondare un’azienda concorrente a quella che la impiegava. Le ci vorrà solo un anno per registrare la Lens Technology ad Hong Kong e trasformarla così in una società a capitale straniero. Oggi la sua è un’azienda specializzata in schermi e lenti ottiche che impiega 80mila operai su sette fabbriche.

Ha un giro d’affari che Bloomberg ha stimato intorno ai tre miliardari di euro all’anno. Di fatto, il 21 per cento degli schermi per smartphone che ogni anno vengono messi in circolazione è prodotto nei suoi stabilimenti. Tra i suoi clienti ci sono Apple e Samsung e sta producendo gli schermi per l’Apple Watch. Proprio questo è forse il fattore di rischio più elevato. Ai contratti con queste due aziende deve il 70 per cento dei proventi, anche una diminuzione delle vendite di queste ultime farebbe crollare il suo impero.

Ma evidentemente non sono queste le preoccupazioni degli investitori. Forte dei suoi numeri e delle quote di capitale che detiene, Zhou Qunfei ha deciso di quotare la sua azienda sulla borsa di Shenzhen. A marzo scorso è riuscita in un’opa di 3 miliardi di dollari e le sue azioni sono cresciute del 10 per cento per dieci giorni consecutivi.

Ed è così che a 45 anni, “la regina degli schermi” si impone saldamente tra i miliardari della Repubblica popolare. Secondo Hurun 2015, il Forbes cinese, la Repubblica popolare è al primo posto nel mondo per numero di paperoni “self made” ovvero quelli che sono partiti da zero, senza poter contare su nessun patrimonio di famiglia. Tra di loro anche 35 donne, la metà del numero globale. La Cina ha il primato di 213 miliardari nella lista Forbes 2015.

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